Come andare in pensione anticipata per le partite iva: la guida al calcolo dei contributi e dell’età anagrafica.
Conoscere i metodi e i requisiti per poter beneficiare della pensione anticipata – anche per le partite iva – è il primo step necessario ai lavoratori autonomi per comprendere – ad esempio – quale sia la quota, variabile da 97 a 100 – sulla quale dover fare riferimento.
Grazie, in primis, ai risultati pubblicati quest’anno, al termine dalla più recente analisi Adepp (Associazione Degli Enti Previdenziali Privati), si evince come l’età anagrafica sia ora il principale metro di giudizio per valutare la possibilità di poter andare in pensione con anticipo.
Come calcolare la pensione anticipata per le partite iva
In seguito alle nuove comunicazioni INPS sulle variazioni degli importi delle pensioni nel 2024, i professionisti che con partita iva potranno andare in pensione anticipata a partire da un minimo di età anagrafica di 57 anni. Questo per quel che riguarda i professionisti Enpaia (agrotecnici e periti agrari).
Per quel che riguarda, invece, le altre categorie si rispetteranno le seguenti linee guida. Per i consulenti del lavoro, o i notai e geometri, si potrà beneficiare di questa opzione rispettivamente a partire dai 60 anni e dai 67 anni. Gli avvocati potranno accedere alla pensione anticipata dai 65 anni. I professionisti INARCASSA dai 63 anni (e 6 mesi), quelli del CNPR dai 63 anni (e 9 mesi), ed ENPAM dai 62 anni.
Nel caso in cui un lavoratore autonomo riceva la pensione anticipata potrà ugualmente continuare a svolgere la sua professione. Questa possibilità resta però esclusa per l’ordine dei notai. Lo stesso vale per i medici che, però, dovranno continuare a esercitare la loro professione soltanto in privata sede.
Partita Iva e pensione: guida al calcolo dei contributi
In attesa di ricevere ulteriori informazioni sulle date dei bonifici pensionistici di aprile, per comprendere come accedere alla pensione anticipata – anche per i detentori di patita IVA – è necessario procedere con il calcolo dei contributi versati fino alla data di richiesta e combinare questi ultimi con la propria età anagrafica.
Il minimo di contributi versati (in annualità) è di 20 anni fino ad arrivare a una soglia massima di 42 anni. Questi requisiti variano in base alla categoria di lavoratori autonomi di appartenenza.
Infine, per calcolare l’assegno bisogna far riferimento a sistema misto: retributivo (dal 2003), contributivo (dal 2004) e pro-rata – ad esempio – per ingegneri e architetti. Anche in questo caso si fa stretto riferimento – per il calcolo – alla categoria di appartenenza.