Ci sono dei limiti che regolano la giornata lavorativa di un dipendente assunto con contratto da tirocinante o da stagista: conosciamone i dettagli.
Se sei stato assunto come tirocinante o conosci qualcuno a cui è stato offerto questo tipo di contratto, è bene conoscere la normativa che lo regola, per non incappare in tentativi furbi di raggiro da parte del datore di lavoro o di ingiustizie che vanno contro i limiti stabiliti dalla legge. Un contratto da tirocinante o stagista nasce con l’obiettivo di inserire uno studente nel mondo del lavoro e fargli maturare esperienza sul campo, affinché possa apprendere nel pratico l’attività per cui sta studiando.
Tuttavia, c’è da ammettere che il contratto da stagista non prevede un limite d’età. Questo comporta la sua estensione anche a degli adulti che hanno difficoltà da un punto di vista lavorativo e si mettono in gioco nel tentativo di apprendere nuove competenze e avviare un nuovo percorso verso la stabilità economica. Lo scopo della fase da tirocinante è quello dell’assunzione futura. Non va dunque considerato come un contratto lavorativo vero e proprio.
Contratto da tirocinante: quali sono i limiti settimanali
Il contratto da tirocinante si distingue in primo luogo da quello da dipendente per via della mancanza della remunerazione. Non è previsto un vero e proprio stipendio per lo stagista quanto un rimborso spese che può andare dai 300€ agli 800€ a seconda della Regione (vedi nel dettaglio come cambiano i rimborsi spese in base alla zona geografica). L’azienda ha poi il diritto di aggiungere ulteriori riconoscimenti economici.
In base al suo essere distinto dal contratto da dipendente, quello da stagista prevede dei limiti rigorosi riguardo l’orario di lavoro. La legge consente al tirocinante di lavorare da un minimo di 20 ore settimanali ad un massimo di 40 ore. Un impegno inferiore alle 20 ore è considerato insufficiente per l’apprendimento di una mansione, mentre il limite massimo subentra per consentire al nuovo lavoratore di conciliare gli impegni di lavoro con quelli della vita personale.
Lo stagista non può essere operativo sul posto di lavoro per oltre 8 ore giornaliere. Non può, dunque, fare degli straordinari. Può, invece, lavorare su turni, sia part-time che full-time. Pur non essendo equiparato al normale lavoratore dipendente, il tirocinante può lavorare il sabato, la domenica e durante le festività nazionali, senza che subentri l’obbligo di modificare il rimborso spese concordato. Resta escluso il lavoro notturno, poiché la contrattazione collettiva nazionale che regola il lavoro del tirocinante stabilisce che il suo operato possa svolgersi solo tra le ore 6:00 e le ore 24:00. Quest’ultima disposizione può comunque subire delle modifiche nel caso in cui la formazione professionale necessaria per ricoprire un determinato ruolo richieda anche ore di lavoro notturno.