Concessioni balneari, si accende lo scontro sui litorali italiani

Concessioni balneari, accesa discussione sulle proroghe. I dettagli del confronto tra giustizia amministrativa, imprenditori e comuni.

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Stabilimento (codiciateco.it)

Siamo ormai nel pieno dell’estate e milioni di italiani e turisti cercano il refrigerio su coste e litorali, spesso all’ombra dei costosi ombrelloni degli stabilimenti. Ma insieme al caldo e al desiderio di mare si alza anche il confronto sulla spinosa questione delle concessioni balneari.

Si tratta di un tema che vede coinvolti amministratori locali, forze politiche, giustizia amministrativa e imprenditori. La discussione poi è stata recentemente riacceso con una sentenza della Corte di Giustizia europea che si è espressa sul tema con una un’importante presa di posizione. La situazione è poi maggiormente intricata dalla mancanza di una chiara legislazione a proposito delle concessioni di balneazione e del rinnovo  di quelle scadute. Ma vediamo i dettagli della vicenda.

Concessioni balneari, cosa sta succedendo

spiaggia affollata
Stabilimento, il rinnovo delle concessioni (codiciateco.it)

La recente sentenza della Corte di Giustizia europea ha riacceso la discussione nel pieno della stagione estiva. Il Tribunale del Lussemburgo ha definito legittima per lo Stato l’opportunità di impossessarsi delle strutture alla scadenza della concessione, senza indennizzare gli ex proprietari.

Su tema sollevato dalla sentenza e sull’incertezza sui rinnovi si è immediatamente fatta sentire la voce delle associazioni di categorie dei balneari, fermamente contrarie alla decisione della Corte europea. Gli imprenditori richiedono l’intervento immediato del governo per fare pressioni sulla Commissione europea, in difesa del settore del turismo balneare che conta oltre 30mila imprese e oltre 300mila lavoratori, compresi gli stagionali.

Per le associazioni dei balneari occorre superare il vuoto legislativo sulla questione dei rinnovi e tutelando gli spazi dove sono presenti le attività imprenditoriali. Per i balneari gli investimenti delle imprese hanno trasformato i litorali in mete turistiche, creando una peculiarità italiana importante per il comparto e per in generale per l’economia del paese. In effetti, il settore turistico balneare genera un valore economico molto consistente.

Ma le proteste delle associazioni non si limitano verso alle sentenze europee, ma anche verso  quelle della giustizia amministrativa italiana. Infatti nei mesi scorsi il Consiglio di Stati in almeno tre sentenze avevano confermato che le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali agli stabilimenti sono illegittime, contrastanti con i principi di concorrenza e libertà di stabilimento.

Cosa succede adesso? I balneari hanno già annunciato il ricorso in Cassazione contro le decisioni del Consiglio di Stato, inoltre richiedono al governo una legge che risolva i contenziosi in atto tra Comuni, giustizia amministrativa e demanio marittimo. Non escludono nemmeno altre forme di mobilitazione e protesta.

Una proposta di legge della maggioranza prevede l’abrograzione le norme che autorizzano il sequestro senza indennizzo delle strutture fisse costruite sulle zone demaniali alla fine della concessione. Gli indennizzi invece dovrebbero essere a carico del concessionario subentrante, sulla base di perizie di parte note al momento della procedura di bando.

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