Agenzia delle Entrate, multe più leggere. In quali casi

Una buona notizia per i contribuenti: ci sono multe più leggere per alcune violazioni. Vediamo quando si applica la novità.

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Sanzioni fiscali più leggere, la novità da settembre (codiciateco.it)

Uno dei temi più ricorrenti nel dibattito politico sull’Agenzia delle Entrate riguarda la necessità di avere sanzioni amministrative e pecuniarie più leggere, per alcune violazioni fiscali. In passato sono state già alleggerite alcune misure che riguardavano errori non sostanziali. Il tentativo rientra nel progetto di rendere più semplici e trasparenti i rapporti tra contribuenti e Fisco.

Ora è in arrivo una novità che certamente va in questa direzione, alleggerendo alcune sanzioni pecuniarie. Un cambiamento che scatta a partire dal primo settembre e che sicuramente rappresenta una buona notizia per molti contribuenti. Ma vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

Agenzia delle Entrate, la novità in arrivo a settembre

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Multe tributarie, cosa cambia (codiciateco.it)

Come detto dal primo settembre partirà il cosiddetto scudo anti-sanzioni. La novità concerne la depenalizzazione di alcune trasgressioni, causate da interpretazioni difformi della norma da quelle fornite ufficialmente dall’Agenzia delle Entrate nei documenti resi noti propri da inizio settembre. Le multe saranno quindi più leggere.

Il cambiamento si applica ai contribuenti che presentano una dichiarazione integrativa entro 60 giorni dalla comunicazione dell’irregolarità da parte del Fisco o da quando il Fisco stesso rende note le precisazioni sull’applicazione delle norme tributarie. Lo scudo anti-sanzioni fa parte del decreto legislativo attuativo della legge di delega fiscale che prevede una serie di novità sul sistema sanzionatorio tributario.

Le sanzioni più leggere riguardano le violazioni che i contribuenti commettono quando si discostano dalla interpretazioni ufficiali delle norme da parte dell’Agenzia delle Entrate. Bisogna infatti ricordare che l’Agenzia pubblica periodicamente delle note di spiegazione e interpretazione delle norme. Queste note però non sono vincolanti, perché non hanno valore di legge. Le violazioni contestate quindi non dovrebbero indicare comportamenti fiscali sbagliati, almeno in linea teorica.

Lo scudo anti-sanzioni interviene in casi del genere. Infatti stabilisce che il contribuente che si adegua alle indicazioni del Fisco non è punibile, se provvede a presentare, entro 60 giorni dalla pubblicazione delle indicazioni stesse, le dichiarazioni integrative e a versare il dovuto. Lo scudo anti-sanzione si applica nel caso il contribuente agisca in buona fede, cioè se esistono delle reali incertezze nell’ambito dell’applicazione e nella portata della norma fiscale.

Questa depenalizzazione scatta a partire da settembre con multe più leggere quindi. Ma solo in caso di violazioni commesse a partire proprio da quella data. Lo scudo anti-sanzioni quindi non ha valore retroattivo. I comportamenti dei contribuenti che possono risultare difformi, partono dal primo settembre, solo se riferiti a documenti e interpretazioni pubblicate da quella data.

Dalla pubblicazione degli interpelli i contribuenti avranno a disposizione 60 giorni per sanare la loro posizione, correggendo gli errori fiscali commessi con una dichiarazione integrativa da inviare all’Agenzia delle Entrate.

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