Maxi sanzioni fiscali, al via la riforma complessiva del sistema

Maxi sanzioni fiscali, novità importanti in arrivo per i contribuenti. Riduzioni per chi commette violazioni in materia tributaria.

Maurizio Leo
Maurizio Leo, viceministro all’Economia del governo Meloni – Ansa Foto (codiciateco.it)

Con l’approvazione di oggi del Consiglio dei Ministri, è in arrivo il decreto legislativo sulle sanzioni fiscali. Un tema assai discusso e che sembra aver trovato una soluzione. Gi interventi previsti saranno sia in  ambito amministrativo, che in quello penale con una riduzione sostanziosa delle sanzioni e con cambiamenti nei rapporti tra processi penali e quelli tributari.

In più, prenderanno il via strumenti di compensazione tra sanzioni da applicare e quelle già applicate.  Quindi stop alle maxi sanzioni in campo fiscale: per una violazione si pagherà al massimo il 120% non più il 240% come avvenuto finora. Complessivamente il taglio delle sanzioni sarà circa di un terzo di quelle irrogate fino a questo momento.

La riforma del sistema sanzionatorio in campo fiscale

percentuale calcolatrice
Diminuzione delle percentuali da pagare per le sanzioni fiscali (codiciateco.it)

Obiettivo della riforma, per il viceministro all’Economia Maurizio Leo, è la costruzione di un sistema fiscale più equilibrato a favore di cittadini e imprese, come riportato dall’Ansa. Per il politico di Fratelli d’Italia, la riforma porterà le sanzioni amministrative nella media europea con un taglio tra un quinto e un terzo e l’avvio di un principio di maggior proporzionalità.

Obiettivo un sistema più semplice senza sovrapposizioni, con crediti dei contribuenti più facilmente esigibili.  Il Viceministro sottolinea come l’adeguamento delle norme al principio della non punibilità sarà di sostegno per chi non riesce a pagare per motivi di causa maggiore. Sarà sostenuto chi si mette in regola pagando sanzioni ridotte, tributo dovuto e interessi, anche con il meccanismo della rateizzazione.

Colpiti invece i comportamenti disonesti  e ingannevoli ai danni dell’Erario. Nel caso non si presenti la dichiarazione dei redditi, dell’IRAP o la dichiarazione del sostituto d’imposta la sanzione massima si attesta al 120% del dovuto, invece dell’attuale 240%. Se si dichiara meno di quanto riscontrato, si pagherà non tra il 90 e il 180%, ma soltanto il 70%. Sono aumentate invece le sanzioni per le condotte fraudolente con incrementi tra il 50 e il 200%.

Introdotta anche la possibilità per chi ha crediti esigibili nei confronti della Pubblica Amministrazione di versarli come somme a compensazione di sanzioni e interessi per pagamento mancati di imposte sui redditi. Introdotta anche la non punibilità per chi, entro 60 giorni, presenta dichiarazioni integrative, nel caso di infrazioni causate da incertezze normative.

Infine novità anche nel settore penale in relazione alla modifica dei contorni sanzionatori per versamenti mancati e non ripetuti. Quindi si presenta una riforma complessiva del sistema di sanzioni che favorisce i comportamenti leciti, con maggiore severità per quelli fraudolenti, almeno nelle intenzioni del Governo.

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