Sanzioni tributarie, ci sono cambiamenti nel sistema: tutte le novità

Sanzioni tributarie, quali sono i cambiamenti previsti dalla riforma del sistema da un punto di vista amministrativo, penale e tributaria.

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Riforma del sistema sanzionatorio fiscale (codiciateco.it)

Dopo tempo è in arrivo la riforma del sistema sanzionatorio, parte della più complessiva riforma fiscale attuata dal governo. Si tratta di una cambiamento atteso e che mira a una modifica delle regole e delle sanzioni amministrative, penali e tributarie, soprattutto per violazioni inerenti le imposte sui redditi e sull’IRAP (Imposta regionale attività produttive).

L’obiettivo è ridurre l’afflittività delle sanzioni, con la riduzione delle cosiddette maxi multe. Finora si paga fino al 240 per cento per alcune violazioni di tipo tributario. Una calo stimato del 120 per cento per infrazioni in materia di tasse. Ma vediamo nel dettaglio alcuni dei punti salienti la riforma.

Sanzioni tributarie, le modifiche introdotte con la riforma

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Cambiano le sanzioni in ambito tributario (codiciateco.it)

La riforma andrà ad incidere sulle sanzioni, riducendone l’entità. Sul fronte amministrativo il taglio sarà all’incirca da un quinto a un terzo. Si avvicinano così le sanzioni alla media europea, con un nuovo principio di maggiore proporzionalità. Lo schema è semplice in caso di sproporzione tra violazione e sanzione, questa sarà tagliata fino a un quarto.

Mentre per le violazioni gravi, la sanzione (fissa, variabile, proporzionale) potrà essere incrementata. In campo amministrativo i recidivi potranno essere puniti più severamente, con sanzioni addirittura raddoppiate.  Per recidivi si intendono coloro che tre anni dopo il provvedimento del giudice, commettono una violazione simile alla precedente.

Sul fronte penale, la riforma si conforma ai principi di non punibilità. Si va incontro alle necessità di quanti non riescono a pagare le somme dovute a causa di forza maggiore e a quanti scelgono di regolarizzare la loro posizione. Maggiore severità nei confronti di quanti danneggiano il sistema fiscale con comportamenti fraudolenti od omissivi.

Le violazioni compiute per stato di incertezza normativa obiettiva nel periodo di 60 giorni seguenti le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate fornite con circolari, interpelli, consulenze non saranno puniti. È sufficiente che il contribuente presenti una dichiarazione scritta e versi il dovuto. Anche per omessi versamenti dell’IVA e delle ritenute potrebbero essere prevista la non punibilità, nei casi di rateizzazione del debito, per mancati versamenti dovuti a cause di forza maggiore, a crisi di liquidità non transitorie.

Alleggeriti anche i casi di confisca e sequestri in ambito tributario. Si potrà ricorrere a queste sanzioni solo in presenza reale di dispersione volontaria del patrimonio, con danno agli interessi del Fisco. Le sanzioni potranno essere dimezzate e le pene non applicate qualora il debitore, prima della chiusura del processo di primo grado, scelga di estinguere il debito o si accordi per la rateizzazione.

Le sanzioni in caso di omessa o infedele dichiarazione dei redditi, di IVA o di IRAP non sarà più del 240 per cento, ma del 120 per cento. Riduzioni anche in caso di mancate dichiarazioni dopo la scadenza di 90 giorni. Novità anche sulle violazioni durante il ravvedimento operoso e sul pagamento di IVA e IRAP, con sanzioni che non potranno mai essere superiori al 60 per cento.

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