TARI, avviso di pagamento: verifica questo dettaglio, non sempre devi saldare

Quando arriva la Tari, la tassa sui rifiuti, è sempre bene controllare prima di effettuare il pagamento: non sempre si deve saldare.

Tari tassa rifiuti
Tari tassa rifiuti (Codiciateco.it)

La Tari è la tassa sui rifiuti. Questa varia in base al Comune in cui si vive e in base al sistema di raccolta della spazzatura. Naturalmente, dove la spazzatura si ricicla porta a porta e si smaltisce correttamente, la tassa è più elevata, proprio perché alla base c’è un sistema efficiente e ben organizzato. Non è una regola, ma solitamente è così.

La tassa sui rifiuti, inoltre, varia in base ad altri fattori, come la metratura di casa e il numero di componenti di una famiglia. La Tari si paga, si deve pagare, per non generare debito nei confronti del proprio Comune. Tuttavia, prima di effettuare il pagamento, è sempre meglio fare un controllo. Talvolta, infatti, l’importo riportato sulla tassa è sbagliato.

Perché controllare bene prima di pagare la Tari: a volte si può evitare di saldarla

Secchi della spazzatura differenziata
Secchi della spazzatura differenziata (Codiciateco.it)

Esistono dei casi specifici che permettono al cittadino di ottenere agevolazioni e sconti sulla Tari, e occorre conoscere i requisiti richiesti. Solitamente, si riceve la richiesta di pagamento tramite bollettini oppure tramite F24, ma prima di pagare è meglio controllare bene la cifra riportata. Ci potrebbero essere degli errori nel calcolo.

Ci sono degli estremi per procedere con la richiesta di ricalcolo o con uno sgravio direttamente sul costo. Cosa controllare? Il tributo non sempre è valido, e allora non resta che contestarlo al Comune, mediante il Giudice. Tuttavia, dietro ogni Comune, a gestire le pratiche c’è l’Agenzia delle Entrate, il che non fa altro che allungare il procedimento.

Come presentare istanza di autotutela se la tassa sui rifiuti non è corretta

In tal caso, si deve presentare istanza di autotutela, redatta in carta semplice e inviata tramite Pec o tramite raccomandata all’Agenzia delle Entrate. Occorre inserire nella richiesta di ricalcolo tutti i dati personali, la richiesta di pagamento e l’atto di notifica, la motivazione per cui si richiede l’annullamento e il ricalcolo della cifra da pagare, i documenti di riconoscimento.

Infine, occorre scrivere il consenso al trattamento dei dati personali, mettere data e firma. Entro 60 giorni l’Agenzia delle Entrate dovrebbe dare risposta. Se ciò non avviene, si deve fare richiesta al giudice di pace. È importante capire quando si deve pagare di Tari, la cifra esatta, e se sono applicati eventuali sgravi da parte del Comune.

Eventuali sgravi o sconti magari passano inosservati, oppure possono esserci degli errori a monte, e occorre farli presente all’Agenzia delle Entrate. L’ente può commettere diversi errori, per svariati motivi, perciò un controllo minuzioso da parte del cittadino è sempre consigliato prima del pagamento.

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