Smart working, no alla proroga: la scadenza è il 31 marzo

Cade l’ultima barriera relativa allo Smart Working emergenziale, cosa cambia nel privato e nalla PA dal 1 aprile 2024

Cosa cambia per lo smart working
Smart Working – codiciateco.it

La data del 31 marzo 2024 è una data che a suo modo passa alla storia. Passa alla storia perché rappresenta l’ultima scadenza relativa a provvedimenti legati alla pandemia da coronavirus Covid-19. Una scadenza che, dichiarata la pandemia ufficialmente conclusa dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, segue tutta una serie di scelte che hanno avuto come scopo quello di riportare l’Italia alla normalità.

Parliamo nello specifico dell’istituto dello Smart Working. Un istituto che nel periodo a cavallo tra il marzo del 2020 e il dicembre del 2023 ha letteralmente tenuto in piedi l’economia del Paese, salvaguardando posti di lavoro, produzioni, servizi pubblici e servizi privati. Un istituto del quale, a metà del 2021 sembrava non si potesse più fare a meno. Un modo per proiettare il mondo del lavoro nel futuro con annessi benefici per la gestione dei tempi di vita.

Per non tacere di tutti i benefici in ordine all’ambiente, agli spostamenti inutili e ai processi aziendali. Ma come spesso accade nel nostro Paese le cose molto ben fatte non hanno vita lunga. Tanto è vero che nell’arco di pochi mesi è stato sostanzialmente dismesso dalla Pubblica Amministrazione e sensibilmente ridotto nelle aziende private.

Smart Working, non ci saranno proroghe

Nessuna proroga per lo Smart Working
Proroga Smart Working – codiciateco.it

Il motivo, a detto dei decisori, è legato, come accennato, a chiudere definitivamente la fase emergenziale. Ma in realtà è essenzialmente frutto di poca preparazione e predisposizione tanto a livello di dirigenti quanto a livello di infrastrutture. L’ultimo esempio della serie è afferente alla totale assenza di riferimenti allo Smart Working nel Decreto Milleproroghe. Quello che lunedì 19 febbraio verrà ufficialmente votato da Camera e Senato.

Assenza che certifica la fine delle proroghe della possibilità di ricorso al lavoro agile per i genitori di figli under 14 nella Pubblica Amministrazione e per i lavoratori fragili nel settore privato. Dal 1 aprile lo Smart Working sarà equiparato, tanto nel settore pubblico quanto nel settore privato, e rinviato agli istituti contrattuali.

Nel caso di un dipendente di una azienda privata sarà decisivo il contratto aziendale, quello relativo alla contrattazione integrativa rispetto al contratto nazionale di categoria. Nel caso di un dipendente della Pubblica Amministrazione saranno i cosiddetti PIAO, il Piano Integrato di Attività e di Organizzazione. Il piano di lavoro della specifica PA. Discorso a parte, infine, per i cosiddetti Super Fragili, quelli individuati nel Decreto Ministeriale del febbraio 2022. In quel caso sarà il Medico aziendale (sia esso di azienda privata o della PA) a certificare la presenza dei requisiti e il relativo accesso all’istituto. Il tutto fino alla prossima emergenza

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