Se sei andato in pensione negli ultimi 3 anni, ci sarà un aumento: ma non per tutti

Pensione aumento, buone notizie per alcuni neopensionati: ci sarà un incremento nel cedolino. Purtroppo non vale per tutti.

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Pensioni, gli aumenti previsti (codiciateco.it)

Pensione croce e delizia di tutti gli italiani alle prese con un sistema previdenziale complesso e in continua evoluzione. Si tratta di un sistema che è stretto tra l’obbligo di contenere la spesa pubblica e la scarsità di risorse disponibili per ogni operazione di riforma. A testimonianza delle difficoltà i ritocchi restrittivi ai trattamenti anticipati come quota 103 o come Opzione donna.

A questa situazione si lega il problema delle retribuzione basse che coinvolge larga parte del mondo del lavoro. Stipendi e salari che hanno un peso determinante nel ricalcolo pensionistico nell’attuale sistema contributivo. In particolare le ultime retribuzioni sono importanti per l’assegno pensionistico che si riceverà al termine dell’attività lavorativa. Proprio per queste ci sono delle interessanti novità, ma solo per alcuni pensionati.

Pensione aumento, chi ne godrà

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Aumento pensioni per alcuni ex dipendenti della PA (codiciateco.it)

A proposito di retribuzione dovrebbe arrivare nel corso dei prossimi mesi l’agognato rinnovo del contratto per le categorie del pubblico impiego, riferito al triennio 2022-24, con una crescita media lorda al mese di circa 180 euro. Di questo aumento godranno non solo gli attuali lavoratori, ma anche i titolari di pensione presenti e future.

La buona notizia è che l’incremento del contratto nel triennio 2022-24 coinvolgerà anche quanti sono andati in pensione in quegli anni appartenenti al settore coinvolto. Ci sarà quindi un ricalcolo del trattamento pensionistico che terrà conto dei contributi versati in più per il rinnovo dei contratti. Questo comporta un aumento delle pensioni, per gli assicurati interessati. I lavoratori avranno un aumento dello stipendio, mentre i pensionati un incremento degli assegni, seppur minore.

Per ambedue i gruppi spettano anche gli arretrati. Per i rinnovi contrattuali i tempi non saranno brevi, il confronto tra le parti sociali è partito solo per alcuni settori. Ma comunque chi è andato in pensione nel periodo 2022-24 vedrà riconosciuti i propri diritti, con un ricalcolo con la maggiore contribuzione versata. Il ricalcolo avviene d’ufficio, con L’INPS che lo effettua direttamente senza bisogno di domande specifiche da parte del titolare di trattamento.

Per l’arrivo degli arretrati dello stipendio le attese non dovrebbero essere lunghe, mentre il discorso per quelli delle pensioni il discorso è diverso. Il ricalcolo avrà bisogno di più tempo, forse anche di alcuni anni. I passaggi sono diversi. Per prima cosa l’amministrazione deve ridefinire alla data del rinnovo l’inquadramento economico del lavoratore. Poi dare comunicazione all’INPS, con l’aumento anche del trattamento di fine servizio (TFS).

Solo dopo tutte operazioni l’INPS provvederà al ricalcolo della pensione, con l’aumento dell’assegno e il versamento degli arretrati spettanti. Il rinnovo prevede incrementi elevati solo per il 2024, circa 180 euro lordi. Per il biennio 2022-23 le cifre saranno più basse. Quindi chi è andato in pensione in quei due anni non avrà incrementi di rilievo. Solo per i pensionati del 2024 i contributi versati saranno significativamente più alti, circa 60 euro in più mensili, che avranno un peso imporante nel ricalcolo dell’assegno e degli arretrati.

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