Quanto guadagnano i distributori sulla benzina

Distributori, a quanto ammonta il guadagno degli operatori di settori con la benzina delle stazioni di servizio.

Distributore a quanto ammontano le entrate
I guadagni di un distributore (codiciateco.it)

La questione dei prezzi dei carburanti resta un tema di scottante attualità nel dibattito dell’opione pubblica. I rincari degli ultimi anni hanno comportato un generale aumento dell’inflazione, aggravata dalla crisi economica e dalle difficoltà di tutto il settore energetico. A essere colpite imprese del settore, ma non solo, e famiglie.

Soprattutto quanti sono costretti a usare quotidianamente la vettura per spostarsi verso il lavoro e le proprie attività devono confrontarsi con rincari che sembrano non arrestarsi. Gli aumenti dei carburanti quindi condizionano pesantemente la ripresa economica e limitano le capacità di spesa dei consumatori. A questo punto sono in molti a chiedersi quale sia il margine di guadagno dei benzinai in un contesto simile.

Distributori, quali sono le entrate per la vendita della benzina

margine di guadagno su litro per distributore
Benzinaio, lo stipendio del dipendente (codiciateco.it)

Occorre fare immediatamente una distinzione decisiva. Un benzinaio non necessariamente può essere un rivenditore, nel senso che non necessariamente è proprietario del distributore dove svolge il suo lavoro. Un benzinaio dipendente può avere uno stipendio che varia tra gli 870 e i 1.570 euro al mese quando si accumula la necessaria esperienza.

Per un proprietario del distributore i margini di guadagno variano a seconda dei carburanti che si vendono. Naturalmente prima della vendita questi prodotto devono essere acquistato dall’imprenditore e il loro costo varia a seconda diversi parametri, tra cui tasse e platts. Quest’ultimo termine indica le agenzie che stabiliscono i prezzi di una tonnellata di benzina o gasolio nelle raffinerie.

Questo costo pesa per il 30 per cento sul prezzo finale del carburante. Poi vanno considerate le tasse (iva e accise). In conclusione il guadagno del distributore sulla benzina è pari al 10 per cento del prezzo di vendita. Per fare un esempio concreto su 50 euro di spesa, il margine che resta al benzinaio proprietario dell’impianto è pari a circa 5 euro. E le tasse hanno un peso determinante sui guadagni finali.

In questo senso le tasse in Italia sono molto elevate. Anzi il peso fiscale per un singolo litro di benzina, pone il nostro paese al primo posto nella graduatoria dei paesi con le tasse dei carburanti più elevate. Nazioni non troppo distanti dall’Italia hanno prezzi al litro più bassi di 40 centesimi come Slovenia, Austria, Albania. In Francia e Spagna il prezzo della benzina al litro può essere inferiore di 20 centesimi.

Solo sulle autostrade, i prezzi francesi risultano paragonabili a quelli italiani, ma si tratta appunto solo di questa situazione. Naturalmente vanno considerate altre circostanze, per esempio il potere d’acquisto del singolo paese. Ma in linea generale il costo dei carburanti in Italia resta elevato e su di esso il peso di accise e iva è notevole, pesando nelle tasche dei consumatori.

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