Pensioni, nuove indicazioni INPS: chi riguardano

Pensioni, in arrivo nuovi indirizzi operativi per alcuni lavoratori. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

INPS logo e sagome anziani
INPS, le novità per i ocntributi (codiciateco.it)

Il sistema previdenziale italiano prevede una lunga serie di prestazioni e misure per l’accesso alla trattamento pensionistico. Si tratta certamente di u tema estremamente complesso e che infatti impegno governo e parti sociali nella discussione per una sua riforma complessiva. Purtroppo le condizioni generali dell’economia, tra esigenze di bilancio statale e limitatezza delle risorse, rendono il raggiungimento dell’obiettivo.

Attualmente il sistema in vigore è basato sul metodo contributivo per il calcolo delle pensioni spettanti ai lavoratori al termine della via professionale. Chi ha versato contributi solo a partire dal 1996 rientra interamente nel sistema contributivo. Questo prevede dei conteggi meno favorevoli ai lavoratori  per la stima dell’assegno mensile spettante. Notevole importanza rivestono i contributi versati e l’eventuale loro riscatto.

Pensioni, un’importante comunicazione dell’INPS

monete e salvadanaio
Pensioni, riscatto contributi non versati (codiciateco.it)

Proprio in materia di contributi e riscatto, l’INPS ha reso noto recentemente un cambiamento per quanto riguarda proprio il riscatto dei periodi non coperti da versamenti contributivi. La possibilità è valida solo per i lavoratori che hanno versato contributi esclusivamente a partire dal 1° gennaio1996.

La domanda per il riscatto di questi periodi può essere fatta per un periodo totale di cinque anni e può essere cumulata i riscatti effettuati con la legge del 2019. La notizia arriva tramite circolare INPS che recepisce le indicazioni presenti con la Legge di Bilancio 2024. Il pagamento dei contributi non versati (non non per quelli in cui la contribuzione era obbligatoria, ma non è stata effettuata) è possibile con le aliquote contributive in vigore dove opera il riscatto alla data di invio della domanda.

La possibilità di riscatto è valida solo per i lavoratori con contributi dal 1996. In più occorre avere almeno una contribuzione obbligatoria nella gestione in cui si effettua la facoltà di riscatto, pagato prima della data della domanda. Il periodo massimo non coperto da contributi ammesso al riscatto è di cinque anni, anche non continuativi. Inoltre deve collocarsi tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023.

Come accennato è possibile cumulare questo riscatto con i periodi contributivi relativi al decreto legge 4/2019. Quindi chi ha già presentato una domanda in base alla norma citata del 2019, può inviare una nuova richiesta di riscatto sulla base delle disposizioni più recenti. A essere riscattabili sono soltanto i periodi non coperti da obbligo contributivo. Mentre in caso più posizioni assicurative i vari regimi previdenziali, il riscatto è possibile solo in uno di essi.

Emerge quindi che il riscatto non vale per i periodi di svolgimento di lavoro con obbligo di contributi da versare. Per questi si possono usare gli strumenti già previsti come la regolarizzazione contributiva o la costituzione della rendita vitalizia, per i casi in cui ci sia la prescrizione contributiva. La domanda di riscatto è limitata al biennio 2024-25 con il pagamento degli oneri basato sul calcolo a percentuale con l’aliquota dove si svolge il riscatto.

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