Pensionati, un modo per pagare meno tasse c’è: per alcuni potrebbe essere un sacrificio

Sale in modo esponenziale il numero di persone titolari di assegno di pensione che scelgono questo metodo per pagare meno tasse. Di cosa si tratta, come si sviluppa e quanto conviene

Meno tasse pensione
PENSIONE, PAGA MENO TASSE COSì – CodiciAteco.it

La popolazione italiana sta lentamente ed inesorabilmente invecchiando. E come sempre sono i numeri la migliore testimonianza di questo stato di fatto. I dati del 2021, gli ultimi disponibili, fanno registrare la cosiddetta crescita negativa, ovvero sono nate meno persone di quelle che sono decedute.

Nel dettaglio parliamo di variazione annua del -0,6 ma è ipotizzabile che i dati del 2022 e del 2023 non siano migliore. Ma non solo. Ad oggi in Italia, sempre nel 2021, registriamo 16,1 milioni di pensionati. Un dato importante perché ovviamente va ad impattare su tutti e tre i pilastri del welfare state nazionale. Avere, infatti, sedici milioni di persone in quiescenza, e quindi non più lavoratori attivi, determina un dislivello sia in termini di tasse che di gestione di cassa dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.

Fattori che poi impattano direttamente tanto sull’assistenza sociale quando sulla gestione del Sistema Sanitario Nazionale e dei suoi livelli regionali. Per non tacere sul livello complessivo della qualità della Vita e sul potere di acquisto. Le pensioni, infatti, sono mediamente inferiori del 25-30% rispetto all’ultimo stipendio incassato.

Pensione, il metodo per pagare meno tasse

Come pagare meno tasse stando in pensione
Pensionato al mare – codiciateco.it

Per questo motivo molti pensionati hanno fatto una scelta drastica ma che potrebbe dare fiato e gambe al sistema nel suo complesso. La scelte attuata da alcuni pensionati è quella di emigrare all’estero. Ma non con un meccanismo di emigrazione di necessità come accadeva negli Anni Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo o come accade oggi con l’emigrazione interna di necessità. L’emigrazione, in questo caso, è un’emigrazione di scelta. Ed è una scelta in ordine alla possibilità di pagare meno tasse.

Risiedere in alcuni Paesi determina un abbassamento della pressione fiscale del 30-40%. Ma il meccanismo al fondo è comunque virtuoso. Perché ad un minore introito per le casse dello Stato corrisponde una maggiore capacità di spesa del singolo pensionato. Per non tacere del fatto che una maggiore disponibilità permette ai pensionati stessi di non recedere dalle cure e dell’assistenza che una disponibilità minore determina e al tempo steso di non gravare sui sistemi nazionali. Il meccanismo è semplice.

Si sceglie una nazione accogliente, Portogallo, Albania e di recente la Repubblica di San Marino. Ci si trasferisce, è indifferente se in affito o in casa di proprietà e ci si registra all‘AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero e a valle si determinano tutti i benefici relativi alla tassazione del luogo dove si emigra. Resta il tema degli affetti che si lasciano in Italia, ma avere maggior disponibilità economica può mitigare la questione

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