Opzione donna 2024, INPS chiarisce: chi può fare domanda

Opzione donna, quali sono i requisiti per accedere a questa forma di anticipo pensionistico. I chiarimenti dell’INPS.

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Lavoratrice, chi può accedere a Opzione donna? (codiciateco.it)

Tra le varie forme e tipologie di accesso alla pensione, spicca una percorso pensato esplicitamente per le lavoratrici. Si tratta della cosiddetta Opzione donna, formula introdotta nel 2008 e più volte ritoccata. L’ultima con la Legge di Bilancio 2023 e 2024, con una stretta alle caratteristiche previdenziali ed anagrafiche da possedere per accedervi.

Dalle fase iniziali della prestazioni il numero delle beneficiarie si è man mano ridotto, fino ai minimi dell’inizio del 2024. La stessa INPS ha riconosciuto che i motivi di un calo così drastico nelle domande sta nella stretta dei requisiti. Inoltre fin dalla sua introduzione Opzione donna risolta economicamente svantaggiosa per le lavoratrici, con un calcolo interamente contributivo che determina un taglio del 20-30 per cento dell’assegno, rispetto al calcolo misto.

Opzione donna, le beneficiarie possibili

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Opzione donna, i requisiti da possedere (codiciateco.it)

Oltre questa caratteristica di fondo, la stretta di quest’anno rende la prestazione ancora meno appetibile. Infatti nuovi requisiti prevedono un rialzo dell’età minima per la domanda a 61 anni (in crescita di un anno rispetto al 2023), ridotta di un anno per ogni figlio con un limite massimo di due anni. Questo spiega il crollo delle domande scese a sole 1.276 nel primo trimestre dell’anno in corso a fronte delle pensioni liquidate nel 2023: 11.514, come ricorda l’INPS nel suo Osservatorio.

Altro elemento scoraggiante i 12 mesi, al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla legge, necessari per il conseguimento della pensione (nel caso di lavoratrici dipendenti). Mesi che diventano ben 18, sempre dalla maturazione dei requisiti richiesti, per le lavoratrici autonome. Insomma elementi che scoraggiano molte lavoratrici.

Ma quali sono le  possibili beneficiari di questa formula di anticipo pensionistico? Come chiarisce l‘INPS con una sua circolare possono accedervi solo lavoratrici in possesso di requisiti particolari. Innanzitutto quelle definite come caregivers. Si parla cioè delle lavoratrici che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado con disabilità grave.

Oppure assistano parenti e affini di secondo grado convivente, a condizione che i genitori dell’assistito o il suo coniuge abbiano compiuto 70 anni, o siano a loro volta invalidi o deceduti. Altra categorie interessata, quelle delle lavoratrici con riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74 per cento. Ultimo gruppo di possibili beneficiarie, quello delle lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese in crisi.

Aziende, però per le quali, sia attivo un tavolo di confronto aperto dal 1° gennaio 2024 per la gestione della crisi presso la struttura apposita del ministero. Tutti i requisiti richiesti devono essere posseduti alla data del 31 dicembre 2023. Un limite esiste anche per il possesso di tutte le condizioni richieste dalla legge: la data di presentazione delle domande all’INPS.

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