Offerta telefonica, ho dato il mio consenso senza volerlo: è valido?

Che cosa succede in caso di contratto non voluto per la telefonia. In quali casi è valido e come comportarsi.

donna con telefono
Consenso telefonico, cosa fare per evitare problemi (.codiciateco.it)

Non è raro essere contattati telefonicamente da operatori di call center che presentano imperdibili offerte per contratti telefonici, come di altre utenze, da coglie re immediatamente, senza esitazioni. In questi situazioni è molto facile dare un consenso, senza troppa convinzione o semplicemente rispondere sì a domande dall’apparenza innocua.

Ma cosa fare se dopo qualche giorno dalla telefonata si scopre di avere cambiato gestore telefonico? Dopo quel consenso pronunciato ingenuamente si nascondono delle conseguenze fastidiose per il consumatore che potrebbe essere costretto ad accettare il nuovo contratto. Un’offerta commerciale telefonica non necessariamente nasconde una truffa per manipolare la volontà del consumatore, ma occorre prestare sempre molta attenzione.

Consenso dato per telefono, che capita al cliente

call center
Call center, come rispondere alla offerte (codiciateco.it)

Il consenso dato telefonicamente è valido per la legge. Quindi un sì può essere sufficiente per sottoscrivere un contratto e attivare un’utenza. Per il Codice del Consumo, il consenso dato verbalmente è valido, ma deve essere fissato su un supporto durevole. Questo significa che la telefonata deve essere registrata, come avviene quasi sempre.

Ne consegue che occorre prestare sempre la massima attenzione a ciò che si dice durante queste conversazioni e, se non si desidera accettare l’offerta commerciale, bisogna dirlo in maniera esplicita. Un buon comportamento è richiedere l’offerta in forma scritta, prima di decidere. Quando un a proposta è accompagnata da espressioni come “offerta valida solo oggi”, o “attivabile solo per telefono”, meglio diffidare.

Dopo il consenso telefonico, il cliente deve ricevere per posta o via mail la forma scritta del contratto cui ha dato il consenso. Comunque per la legge il consumatore ha diritto a recedere dal contratto entro 14 giorni, senza spiegazioni. L’attivazione del contratto dovrebbe iniziare dopo il periodo di recesso, ma in molti casi avviene l’attivazione immediata per una presunta richiesta del cliente.

Una condizione che avvia le procedure per la portabilità, ma che complica le cose, rendendo più difficile tornare alla situazione preesistente. da ricordare che ogni società deve fornire un modulo di recesso disponibile sul sito web o nella documentazione contrattuale. Se il recesso non viene avviato, bisogna presentare un reclamo in forma scritta e tracciabile (come una raccomanda con ricevuta di ritorno), chiedendo espressamente il ripristino della situazione precedente.

Insomma in situazioni del genere bisogna essere molto attenti, ricordiamo che l’operatore di call center deve qualificarsi chiaramente e presentare i termini del contratto in modo trasparente. Se queste condizioni non avvengono e non sono rispettate dal fornitore, il cliente deve presentare immediatamente un reclamo scritto, chiedendo il ripristino della situazione precedente e il rimborso delle spese subite.

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