Occhio: cosa rischi se prendi l’SFL e lavori anche a nero

Lavoro nero, cosa si rischiano i percettori di del Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) che non dichiarano l’attività lavorativa.

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Lavoro in nero, rischio per percettori SFL (codiciateco.it)

Una delle prestazione introdotte per sostituire, almeno parzialmente, il Reddito di Cittadinanza è stato il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL). La misura è indirizzata ai cosiddetti occupabili dai 18 ai 59 anni con ISEE familiare in corso di validità non superiore ai 6mila euro. Si tratta di una cifra modesta che circoscrive i beneficiari alle categorie più deboli dei cittadini.

La prestazione prevede un contributo economico di 350 euro con rimborso spese di partecipazione alle iniziative di attivazione al lavoro, cui il beneficiario deve obbligatoriamente partecipare. Infatti la finalità ultima del Supporto non è il semplice aiuto economico, ma il reinserimento del percettore nel mondo del lavoro.

Supporto per la formazione e il lavoro, il divieto per i percettori

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paga in nero, rischio epr i beneficiari del SFL (codiciateco.it)

Come detto lo scopo del Supporto è riavvicinare i beneficiari al lavoro. Per questo l’iter della prestazione prevede la sottoscrizioni di precisi impegni in tal senso, mediante il Patto di attivazione digitale (PAD), sulla piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e il lavoro) gestita dall’INPS, e il Patto di esercizio personalizzato (PSP) con i centri per l’impiego.

Non solo, i percettori della SFL devono periodicamente dimostrare di seguire le iniziative cui si sono impegnati a partecipare. Le regole appaiono abbastanza severe e prevedono la sospensione del contributo o addirittura la sua revoca definitiva se non sono seguite. Altra regola molto importante riguarda l’obbligo di comunicazione immediata nel caso in cui il beneficiario del SFL trovasse lavoro.

A proposito di lavoro altro punto decisivo riguarda il divieto assoluto per i percettori di svolgere un’attività in nero, senza una regolare denuncia dell’impiego. In altre parole il beneficiario del Supporto per la formazione e il lavoro non può assolutamente svolgere attività lavorativa in nero. Nel dettaglio chi presenta domanda di SFl e svolge un lavoro in nero rischia la reclusione da due a sei anni. Mentre chi già percepisce il SFL e inizia un’attività lavorativa in nero rischia la reclusione in carcere da uno a tre anni.

Inoltre in ambedue i casi il percettore è tenuto alla restituzione completa di quanto percepito illecitamente. Delle pene molte severe che coinvolgono anche i datori di lavoro che assumono dipendenti in nero. Nel dettaglio le sanzioni pecuniarie vanno da 1.950 a 11.700 euro per chi assume personale in nero fino a 30 giorni; da 3.900 a 23.400 euro per impiego da 31 a 90 giorni di lavoratori in nero; da 7.800 a 44.600 euro per lavoro oltre i 60 giorni, di personale in nero.

Le sanzioni sono da intendersi per ogni singolo lavoratore irregolare. Ma queste sanzioni diventano ancora più salate, se il lavoratore in nero percepisce il Supporto per la formazione e il lavoro. In un caso simile le sanzioni possono crescere del 20 per cento e del 60 per cento in caso di recidiva entro tre anni.

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