Messa a disposizione scuole: cos’è e chi può candidarsi

Parliamo oggi di un buon modo per fare una reale esperienza come docente, in attesa che escano i bandi. Parliamo della MAD

Messa a disposizione
Messa a disposizione

Insegnare per molte persone è il sogno di una vita, ma non è così semplice come potrebbe sembrare. Negli ultimi decenni, infatti, le graduatorie hanno iniziato a chiedere sempre più esperienze lavorative e scolastiche. La gente, per poter stare dietro alla propria formazione, arriva a superare l’età della gioventù. Età in cui si potrebbe effettivamente avere le energie per essere un professore o una professoressa di qualità. La Messa a Disposizione o MAD è un ottimo modo per sopperire a questa problematica.

Tramite questo meccanismo si offre la propria disponibilità per ricoprire incarichi di supplenza presso vari tipi di istituti scolastici. Esistono due categorie principali di MAD, andiamole subito a vedere. La prima è quella dedicata agli aspiranti docenti. La seconda vede come protagonista il personale ATA. Per i docenti, i requisiti sono preferenziali, consentendo quindi l’accesso anche a coloro che non possiedono tutti i titoli richiesti di candidarsi.

Tuttavia, è chiaramente consigliato avere almeno i requisiti minimi per poter svolgere al meglio il ruolo. La circolare uscita nel luglio 2023 riguardante le supplenze, dichiara che il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) stabilisca chi potrà presentare domanda per l’a. s. 2023/2024. Nello specifico solo coloro che non hanno partecipato ad altri concorsi scolastici e non sono già inseriti in altre graduatorie di istituto.

La Messa a Disposizione

Messa a disposizione
Messa a disposizione

Anche il personale ATA ha facoltà di presentare la richiesta per la MAD, purché abbia anch’esso, i titoli richiesti per il profilo ATA. La MAD per il 2024 è inviabile tramite due opzioni proprio come le categorie a cui è destinata. L’invio gratuito compilando autonomamente un modello di domanda, che però non verrà ricontrollato da nessuno ed ogni errore sarà potenzialmente fatale. Oppure, tramite un servizio a pagamento svolto da parte di una società che si occuperà dell’invio.

Se si opta per l’invio gratuito, ricordate che sarà necessario necessario verificare i requisiti per poi selezionare tutte le scuole di interesse. Attualmente, non esiste ancora un modulo ufficiale per la MAD, simile a quello previste per il 730 quindi, che andrebbe solo compilato con un po’ di attenzione. Non servirà altro che presentare una richiesta in un formato libero e con tutti i dati necessari. Le domande possono essere inviate online o tramite posta elettronica certificata.

Nel 2024 quindi, nel non troppo remoto caso di esaurimento delle graduatorie di istituto, i Dirigenti scolastici potranno comodamente spulciare le graduatorie MAD e fare quindi, dove necessario, ricorso agli aspiranti docenti che hanno presentato la richiesta. È le supplenze gestite tramite MAD verranno costantemente aggiornate, chiunque facesse domanda quindi, ricordi di tenersi ben aggiornato su tutti i siti regionali incaricati.

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