La nuova auto diffusissima presa di mira dai ladri

Furti d’auto, qual è la nuova vettura al centro delle attenzioni dei criminali. I dati di un fenomeno preoccupante.

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Furto d’auto, il modello preso di mira (codiciateco.it)

La criminalità è sempre attiva nella ricerca di nuove fonti di guadagno, sfruttando la massimo le opportunità presenti sul mercato, Perché spesso la merce rubata finisce sul mercato parallelo della refurtiva, in palese concorrenza con gli articoli legali. I furti di auto sono esemplari di questa situazione. Le vetture sono di nuovo al centro di un fiorente mercato illegale, con una richiesta molto forte su diversi mercati europei.

Se quindi in passato si poteva pensare al ladro d’auto come a un pesce piccolo della criminalità, oggi i furti d’auto sono solo una parte di una complessa catena criminale che prevede vari passaggi anche a livello internazionale. Le vetture sono rubate, ma non sempre sono rivendute intere, a volte quello che interessa sono le componenti.

Auto rubate, i dettagli dell’attività criminale

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Furti d’auto in tutta Europa (codiciateco.it)

Il fenomeno, come detto, assume spesso contorni internazionali e coinvolge numerosi paesi. Le ultime notizie provengono dal Francia e dal Belgio dove i ladri prendono di mira delle auto particolari e soprattutto le loro componenti. Si tratta delle Toyota C-HR, vetture ibride molto diffuse nei mercati nord europei.

Queste operazioni criminali sono mirate a componenti particolari: la batteria dell’auto e la sua marmitta catalitica. Sono pezzi che hanno un notevole valore sul mercato nero. Le batteria dell’auto giapponese valgono fino a 3mila euro, mentre le marmitte hanno un valore di diverse centinaia di euro. Le auto non sono fatte sparire, a essere sottratte la parti da rivendere.

Da osservare che il furto delle batterie non è affatto operazione semplice, richiede una certa perizia tecnica e un’apparecchiatura ad hoc. La procedura prevede che sia tolto il sedile posteriore della vettura, tagliati i cavi di collegamento e sottratta la batteria. Questa pesa intorno ai 30 – 40 chili e quindi può essere trasportabili da criminali attrezzati. Le marmitte delle auto ibride poi sono ricercate perché contengono componenti costituiti in metalli rari quali litio e nichel.

Dunque un’operazione del genere che va dal furto alla vendita illecita, passando per l’intervento meccanico, presuppone un’organizzazione ben oliata ed efficiente, che non lascia nulla al caso. Non si parla quindi di dilettanti, ma di criminalità organizzata, soprattutto se rivolta al mercato internazionale. Le auto ibride sono prese di mira da bande organizzate in Francia, ma la tecnica si sta diffondendo nel resto d’Europa.

Meno colpite le auto elettriche con batterie, queste si trovano sotto il telaio più difficili da smontare. Le precauzioni che possono prendere i proprietari delle vetture sono semplici a partire dalla sosta nelle ore notturne solo in zone controllate o possibilmente in garage e rimesse sorvegliate. Altrimenti si può ricorrere a strumentazioni antifurto con GPS per segnalare ogni movimento eventuale sospetto.

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