Imu 2024: come si calcola e quali differenze tra le rate

IMU 2024, quali sono le modalità di calcolo dell’Imposta municipale propria per l’anno in corso, una breve panoramica sulle rate.

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IMU, il pagamento delle rate come si determina (codiciateco.it)

Si avvicina la scadenza dell’IMU (Imposta municipale propria) e risulta utile sapere come matura l’importo da pagare. Questa è una vera e propria tassa patrimoniale di pertinenza comunale, che a partire dall’anno 2000 accorpa anche la TASI. Infatti sono tenuti al versamento dell’IMU i proprietari i immobili e terreni agricoli. Non mancano però le esenzione al pagamento in casi particolari.

Sono da considerare poi le possibili riduzioni che esistono sia a livello nazionale che a quello locale e che influiscono sulla cifra complessiva che si deve versare. Ricordiamo intanto che si sono delle rate da versare a scadenze precise, vediamo tutti dettagli.

IMU 2024, quali le rati e il conteggio

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Calcolare l’importo da versare per le rate dell’IMU (codiciateco.it)

Iniziamo a dire che le rate IMU da versare sono due. La prima in arrivo il 17 giugno (lunedì), perché la scadenza originaria 16 cade di domenica. La seconda quota (o saldo) scadrà il 16 dicembre. L’IMU non si paga sulla prima abitazione, a meno che questa non rientri nelle categorie catastali di lusso.

È la normativa nazionale a stabilire aliquote di pagamento ed eventuali agevolazioni. Le aliquote sono identificabili in due tipi: quella ordinaria allo 0,86 per cento (con i Comuni che possono incrementarla fino all’1,06 per cento o ridurla a determinate condizioni); poi quella ridotta dello 0,5 per cento (per abitazioni di lusso e loro pertinenze), aumentabile dello 0,1 per cento.

La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto poi altre aliquote: 0,1 per cento per i fabbricati rurali strumentali; 0,1 per cento per gli immobili non locati dalle imprese di costruzione (con possibilità di aumento fino allo 0,25 per cento); 0,76 per i terreni agricoli (percentuale incrementabile fino all’1,06 per cento o diminuibile fino all’azzeramento); 0,76 per i fabbricati di tipo D.

I Comuni possono ridurre o annullare completamente alcune di queste aliquote con un’apposita delibera da inviare al ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) entro il 14 ottobre. Entro la data del 28 ottobre queste devono essere pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze, per consentire ai contribuenti di pagare il saldo o l’eventuale conguaglio.

Se non viene messa una nuova delibera il calcolo è stabilito con l’aliquota dell’anno precedente. Il calcolo dell’IMU non è semplice, dipende dai regolamenti e dalle delibere comunali. Quindi occorre fare riferimento sempre a quelle per avere le informazioni precise. Si può dire che per la prima rata di giugno si deve considerare l’aliquota fissata dal Comune per l’anno precedente.

Mentre per la seconda (come detto a dicembre) occorre riferirsi alle delibere comunali emesse entro il 14 ottobre e pubblicate dal MEF entro la data del 28 ottobre. Se non si sono delibere nuove da parte del comune dove è ubicato l’immobile si applicano le aliquote dell’anno precedente.

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