Debiti con l’Agenzia delle Entrate: neanche la pensione è al sicuro, ma puoi metterla al riparo così

Se si hanno debiti con l’Agenzia delle entrate è a rischio anche il pignoramento della pensione? Molto dipende dal tipo di debito. Approfondiamo il tema.

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Cosa succede alla pensione se si hanno debiti con l’Agenzia delle Entrate (CodiciAteco.it)

La risposta secca alla domanda che sul pignoramento delle pensioni in caso di debiti con l’Agenzia delle Entrate e che sì, quest’ultima ha la possibilità di avviare la procedura.

Tutto e molto dipende però dal tipo di debito che si ha con l’Agenzia di Riscossione e dall’ammontare della pensione che si percepisce. Quando, infatti, l’AdE avvia il pignoramento della pensione del debitore che non ha mai saldato i propri debiti, è comunque limitata da alcuni vincoli imposti dal Codice di procedura civile. L’articolo 545 -implementato poi dall’emendamento contenuto nel Decreto aiuto bis del 2022- dello stesso specifica, infatti, che il pignoramento alla fonte, cioè presso l’INPS che eroga la pensione, corrisponde al doppio della misura massimale dell’assegno sociale, con un minimo di mille euro. In altre parole, solo la parte di pensione che supera la soglia dei 1.000 euro può essere sottoposta a pignoramento e comunque non oltre un quinto dell’eccedenza. Questo bisogna garantire il minimo vitabile per ogni cittadino.

La vera particolarità avviene quando l’AdE decide di pignorare la pensione non alla fonte, ma attingendo al conto corrente del debitore. In questo caso la procedura è definita dal comma 8 dell’art. 545 del c.p.c..

Come avviene il pignoramento non alla fonte, cosa sapere e come muoversi

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Come funziona il pignoramento della pensione non alla fonte (CodiciAteco.it)

Se l’Agenzia delle Entrate intende riscuotere il proprio debito attingendo al conto corrente del debitore, la legge dice che:

  • Possono essere pignorate tutte le somme giacenti sul conto corrente ed eccedenti il triplo rispetto all’assegno sociale che nel 202a è fissato a 534,41. Regola questa che vale se l’accredito è avvenuto prima dell’avvio del pignoramento.
  • Se invece l’accredito è avvenuto successivamente al pignoramento, allora restano in vigore i limiti fissati dai commi 3,4,5 e 7 dello stesso articolo di cui sopra. Per cui il pignoramento si effettua al massimo per un quinto della parte che eccede i 1.068,82 euro.

Definiti i limiti del pignoramento sulla pensione, è bene sapere che i debitori possono richiedere all’Agenzia delle Entrate- Riscossione l’avvio della procedura di rateizzazione per il pagamento del debito. Si tratta quest’ultimo anche di un trucchetto per evitare il pignoramento: di fatto la sola richiesta di procedura, impedisce all’Agenzia di avviare qualsiasi azione esecutiva.

Consigli su come impostare la rateizzazione del debito

Una volta richiesta la rateizzazione, il debitore ha la possibilità di scegliere -entro certi limiti- il numero di rate per l’assolvimento dei propri debiti. Prima di andarle a definire però è bene richiedere un estratto ruolo aggiornato sui debiti per capire se alcuni di questi sono andati in prescrizione e, di conseguenza, il loro pagamento non sia più dovuto. In questo caso, prima di procedere al piano di rateizzazione, bisognerà avviare la procedura di sgravio delle cartelle prescritte.

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