Cartelle esattoriali: attenzione non tralasciare queste date, il 31 maggio e il 5 giugno sono due giornate importanti.
Chi deve pagare le cartelle esattoriali, deve fare attenzione a determinate scadenze, le cartelle rappresentano per i contribuenti un problema che non può essere tralasciato e che in alcuni casi destra parecchia preoccupazione. Alcuni soggetti infatti hanno un numero elevato di cartelle da pagare, che però non riescono a saldare. Se ciò accade quello che si rischia sono procedure esecutive come pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi.
L’agenzia delle entrate per evitare situazioni spiacevoli, ha messo a disposizione dei contribuenti diverse misure, come la pace fiscale. Con l’ultima legge di bilancio 2023, sono state rottamate diverse cartelle, in questo caso è prevista la restituzione della sola quota capitale del debitore, senza la maggiorazione di sanzioni o interessi.
Cartelle esattoriali, come funziona con la rottamazione
È previsto il piano di dilatazione per chi ha presentato la domanda di adesione alla definizione agevolata 2023. Accedendo alla rottamazione, è consentito scegliere se versare il dovuto in un’unica soluzione, entro il 31 ottobre o se dilazionare il proprio debito fino a 18 rate da versare trimestralmente nei cinque anni successivi. Chi aderisce ad un piano di rateizzazione con la rottamazione, ha meno flessibilità rispetto alle dilazioni ordinarie. Purtroppo infatti il rischio di cadere è sempre dietro l’angolo.
Con la rottamazione è prevista una tolleranza di massimo cinque giorni dalla scadenza inizialmente prevista, se il versamento tarderà ad arrivare, il beneficio decade. In questo caso la conseguenza è quella di dover pagare oltre al debito anche diverse sanzioni e interessi. Chi accede a questa misura infatti, deve tenere a mente che ha scadenze trimestrali e i piani di dilazione sono molto lunghi.
Cartelle esattoriali, le date da non tralasciare
Il 31 maggio 2024 è una data a cui prestare attenzione, infatti è in questo giorno che scade la quarta rata della rottamazione. L’importo da versare sarà lo stesso che è stato pagato a febbraio, solo le prime due rate infatti prevedevano somme più elevate. Dalla terza rata in poi, l’importo rimane invariato ed è pari al 5% del debito, se non si verserà il denaro entro il 31 maggio, la rottamazione prevede una tolleranza di cinque giorni. Di fatto dunque la rata potrà essere versata anche in seguito, si avrà tempo per mettersi in regola entro il 5 giugno del 2024.
Chi non dovesse versare la somma entro la data stabilita tuttavia, perderà tutti i benefici previsti della rottamazione, in questo caso il debito dovrà essere saldato in un’unica soluzione. L’importo inoltre sarà maggiorato da sanzioni e interessi. Un’altra possibilità è quella di richiedere un piano di dilazione ordinaria, dunque la rottamazione quater, chi decide di proseguire in questa direzione, deve però essere a conoscenza che verranno comunque aggiunti interessi e sanzioni e che dunque si dovrà pagare oggettivamente di più. Per questa ragione la scadenza del 5 giugno è fondamentale.