Diverse agevolazioni sono a rischio taglio dalla prossima Legge di Bilancio. Vediamo quali sono le misure maggiormente in pericolo.
Il nostro ordinamento prevede una vasta gamma di agevolazioni e bonus in una serie di ambiti dalla scuola alle esenzioni sanitarie, dalla casa alle detrazioni per il lavoro dipendente. Si tratta di misure importante che alleggeriscono il peso su famiglie e contribuenti, in special modo coloro che hanno reddito medi e bassi.
Eppure la scarsità di risorse e la necessità di far quadrare i conti stanno spingendo il governo a prendere in seria considerazione la possibilità di tagliare alcuni di questi provvedimenti. Dunque se alcune di queste agevolazioni saranno confermate, altre potrebbero essere cancellate o subire della modifiche sostanziali. Vediamo gli effetti di questa razionalizzazione delle spese.
Agevolazioni in pericolo per il prossimo anno
La direzione è di intervenire sulle prestazioni che non hanno un valore sociale prioritario e non danno un contributo allo slancio economico del Paese. Al contrario alcune misure verranno certamente confermate. Nello specifico si tratta del taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendente e le vaste agevolazioni per i datori dei lavori che assumono.
Altre prestazioni che con molte probabilità non verranno toccate, sono quelle che hanno un grande peso sociale. Nello specifico nella sanità (con le detrazioni e le esenzioni), nella casa (con le agevolazioni per l’acquisto della prima casa e le esenzioni per l’IMU) e nel lavoro (con le detrazioni a favore dei dipendenti, pensionati, autonomi; le agevolazioni per le assunzioni e la decontribuzione).
Altre agevolazioni che non dovrebbero essere toccate dalla sforbiciata prevista sono quelle che consentono di diminuire le imposte dovute per contribuenti e aziende. Al contrario una riordino della materia potrebbe investire i bonus. Anche se le prime notizie cominceranno a circolare solo a fine agosto, nel momento cioè quando riprenderanno le consultazioni nel governo.
Quindi misure come il bonus per gli abbonamenti ai trasporti pubblici di 60 euro (peraltro già non rinnovato dall’ultima Legge di Bilancio), o il bonus occhiali da vista (con i voucher da 50 euro per l’acquisto di lenti correttive o occhiali), come il bonus bici (contributo a rimborso per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita o cargo bike sempre a pedalata assistita) non saranno riproposte.
C’è da aggiungere poi che alcuni bonus, come quelli per luce e gas, sono stati già ritoccati con il ritorno alla misura ordinaria. Sono infatti ritornati alle somme erogate prima della crisi energetica dello scorso anno. Quindi non resta che rimanere in attesa delle decisioni che prenderà l’esecutivo nelle prossime settimane, stretto com’è tra risorse limitate e impegni presi con l’UE dopo la sottoscrizione del nuovo Patto di stabilità e del Piano settennale di rientro dal debito.