Che le tue intenzioni di genitore siano quelle di inviare denaro a tuo figlio, o che tu sia un figlio in attesa di denaro da parte dei genitori, è importante conoscere in che modo la legge regolamenta le donazioni su conto corrente.
Versare denaro al proprio figlio tramite conto corrente, non è privo di vincoli e di sanzioni qualora essi non venissero rispettati. Il Fisco mette in atto dei controlli piuttosto severi a riguardo: prima di procedere con un versamento, è bene conoscere le leggi che regolamentano il caso, al fine di non incappare in guai tranquillamente evitabili.
Non è raro che un genitore corrisponda dei bonifici periodici verso il proprio figlio per aiutarlo o per incoraggiarlo a costruire un piccolo capitare di cui usufruire nel tempo. Ebbene, bisogna sempre porsi il problema di come giustificare queste operazioni davanti al Fisco, affinché esse non vengano considerate come “reddito imponibile” e quindi tassate con l’aggiunta di una sanzione che va dal 120 al 140%.
Versare soldi sul conto corrente del figlio, quali regole ci sono?
Di base, le donazioni effettuate tra genitori e figli sono esenti da tassazione fino a un milione di euro. Tuttavia, il contribuente è tenuto a dimostrare la natura dell’importo che ha ricevuto. Quindi, il figlio, essendo soggetto passivo dell’imposta ha il compito di difendersi da contestazioni che possono presentarsi entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello della presentazione della dichiarazione, o del settimo anno successivo a quello in cui avrebbe dovuto essere presentata.
Il Fisco, in particolar modo, agisce analizzando i conti correnti intestati. Parliamo delle “indagini finanziarie” o “indagini bancarie” che opera annualmente. Con l’obiettivo di un eventuale accertamento, può effettuare un controllo sulle movimentazioni bancarie, chiedendo la documentazione correlata all’istituto bancario, senza necessariamente dover avvisare l’intestatario del conto. Oggigiorno, questi controlli vengono effettuati anche telematicamente e senza bisogno di autorizzazioni, tramite il Registro dei Rapporti Finanziari, dove sono conservati i resoconti che le banche consegnano al Fisco ogni anno.
Quel che ne risulta è che agli occhi del Fisco ogni accredito ricevuto sul conto corrente costituisce il reddito della persona. L’unico modo per escludere il denaro proveniente dalle donazioni familiari è quello di fornire la prova della sua provenienza. Affinché questo risulti possibile, è importante evitare che l’invio di denaro venga fatto tramite contanti: non essendo tracciabili, non consentono di ricostruire la provenienza del denaro, quindi il suo essere esente dalle imposte. Davanti ad un accertamento, in questo caso il figlio non potrebbe fornire prove a proprio favore. Ancora, per essere più convincenti, è bene che queste donazioni vengano effettuate nei pressi di particolari ricorrenze, come Natale, compleanno ecc., da indicare nelle causali. Vedi anche come funziona la tassazione sulle donazioni tra zii e nipoti.