Tassi di interesse, le decisioni dalla Banca centrale europea (BCE). Che effetti avranno

Tassi di interesse, sono arrivate le attese decisioni del Consiglio Direttivo della BCE, le prospettive per i consumatori italiani.

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Novità sui tassi di interesse dei mutui (codiciateco.it)

Le politiche monetarie restrittive degli ultimi 24 mesi hanno portato a  un forte rialzo dei tassi di interesse praticati dalla Banca centrale europea. Questo ha determinato per un lungo periodo l’aumento del costo dei mutui e dei finanziamenti, con un colpo molto duro anche per il credito al consumo.

Le famiglie con mutui a tassi variabili si sono trovate, nel giro di pochi mesi, a pagare rate molto più salate di quelle fissate all’inizio del finanziamento. Il risultato è stato una riduzione del mercato dei mutui, con la difficoltà per molti mutuatari di rispettare gli impegni presi. L’obiettivo di tutta la manovra era il controllo dell’inflazione che aveva raggiunto picchi molto alti tra il 2021 e il 2022. Ora la tendenza al calo sembra confermata e questo spinge a un cambio dirotta della BCE:

Tassi di interesse, che cosa succede

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Mutuo per la casa più vantaggioso (codiciateco.it)

Le attese erano molte per le decisioni del Consiglio Direttivo della BCE circa un allentamento delle politiche monetarie più restrittive. E come si sperava  il taglio ai tassi di interesse è arrivato. La riduzione annunciata è di 25 punti base, il primo taglio dopo una lunga serie di rialzi. Nel dettaglio, il tasso di interesse sui rifinanziamenti principali cala dal 4,50% al 4,25%, quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%, infine tasso sui depositi dal 4% al 3,75%.

Come accennato, e come ribadito dalla stessa BCE, la decisone della riduzione è basata sulle stime positive  dell’andamento dell’inflazione con prospettive incoraggianti per l’economia del continente. Anche per la BCE è il momento di “moderare il grado di restrizione della politica monetaria“. L’inflazione a livello europeo è scesa di oltre 2,5 punti percentuali rispetto al settembre 2023, data dell’ultima riunione del Consiglio Direttivo della BCE.

I segnali di un rallentamento della pressione dei prezzi sono evidenti. Per i banchieri le politiche di freno alla domanda, con aspettative di inflazione molto ferme, hanno dato i frutti sperati, contribuendo alla frenata dei prezzi. A questo si aggiungono le prospettive di una crescita economica europea più forte del previsto. Quindi buone notizie per gli investitori del continente. ma per i cittadini che significa questa notizia?

Secondo le associazioni dei consumatori, il calo dei tassi rappresenta un forte risparmio per le famiglie, soprattutto per quante hanno mutui a tassi variabili da saldare. Si parla di circa 216  euro di risparmi all’anno, con una riduzione delle rate mensili da versare. Anche per i bancari gli sviluppi sono incoraggianti. La discesa dei tassi di interesse è già in corso. Attualmente la media è del 3,69%, già in calo rispetto al 5%, e potrebbe scendere al 3,5%. Significa un risparmio di 62mila euro per un finanziamento immobiliare di 25 anni da 200mila euro.

Infine buone notizie anche per il credito al consumo delle famiglie.  Si evidenzia una media dei tassi già in calo e stabile all’8,93%, ma con una possibile discesa fino all’8,5%. Anche in questo caso notevoli risparmi per i consumatori nell’acquisto a rate di beni come automobili ed elettrodomestici, con oneri molto meno costosi rispetto al recente passato.

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