Tasse e imposte, nel 2024 aumenteranno a dismisura: gli effetti della Legge di Bilancio

Pessime notizie per i contribuenti e le imprese, che dovranno fare i conti con un notevole aumento delle tasse. Cosa cambia?

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto delle novità che andranno a svantaggio di molti cittadini, costretti a versare nuove imposte.

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La Legge di Bilancio ha previsto l’aumento di alcune imposte (codiciateco.it)

Innanzitutto, aumenterà l’IMU per coloro che hanno beneficiato del Superbonus 110%. Bisognerà, infatti, aggiornare il valore catastale degli immobili che sono stati ristrutturati tramite l’agevolazione e, di conseguenza, aumenterà la base imponibile sulla quale applicare l’aliquota dell’imposta.

Un’altra importante novità in ambito immobiliare riguarda gli affitti brevi, per i quali è previsto un aumento del 40% sulla cedolare secca, che, dunque, salirà dal 21% al 26%. L’aumento riguarderà le locazioni brevi di durata non superiore a 30 giorni. Lo scopo, infatti, è di disincentivare gli affitti brevi, per incrementare quelli tradizionali.

Aumenterà anche l’IMU estera, la cd. IVIE, dovuta sugli immobili detenuti all’Estero. Per il 2024, l’aliquota non sarà più dello 0,7% ma dell’1,06%, con un aumento del 39,47%.

Più tasse dal 2024: quali sono le categorie maggiormente colpite?

Gli incrementi delle imposte decisi dalla Legge di Bilancio e dalla Riforma fiscale non interessano solo il settore immobiliare.

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Nel 2024 aumenterà l’IVA su una serie di prodotti (codiciateco.it)

Da quest’anno, infatti, cambieranno anche i prezzi su prodotti dell’infanzia e assorbenti, con l’IVA non più al 5% bensì al 10%. Avranno un costo incrementato di circa il 50% i seguenti beni: assorbenti e tamponi, coppette mestruali, latte in polvere o liquido per i lattanti e i bambini nella prima infanzia, preparati alimentari di farine, semole, semolini, amidi, fecole o estratti di malto per i lattanti o i bambini, pannolini. Per i seggiolini per gli autoveicoli, invece, si applicherà addirittura l’IVA ordinaria al 22%.

Stangata anche per i fumatori, con un aumento delle accise sui tabacchi. Ogni pacchetto costerà circa 10- 12 centesimi in più.

Per le aziende, invece, verrà abolita la cd. ACE, ossia l’Aiuto alla Crescita Economica, l’agevolazione che consente la riduzione dell’imposizione fiscale. Secondo i dati della Banca d’Italia, questa operazione consentirà allo Stato di incassare 4,8 miliardi nel 2025 e 2,8 miliardi nel 2026, ma a scapito delle imprese, che non potranno più accedere a una serie di benefici.

Nel 2024, infine, ci sarà un aumento fiscale indiretto conseguente alla riduzione dei fringe benefit monetari. Fino al 2023, le aziende avevano la possibilità di corrispondere ai propri dipendenti con figli a carico dei fringe benefit del valore massimo di 3 mila euro.

Da quest’anno, invece, la cifra sarà ridotta a 2 mila euro, per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti con figli a carico, e a mille euro per coloro che non hanno figli a carico.

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