Simulatore INPS: quando andrai in pensione se hai 30 anni

Simulatore INPS, vediamo quali sono le tendenze per la pensione di chi inizia a lavorare in questi anni. I numeri che emergono.

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Simulazione della pensione dei trentenni di oggi (codiciateco.it)

Il sistema pensionistico italiano è in una fase di cambiamento, con le novità introdotte anche recentemente dall’ultima legge di bilancio. Si resta nell’ambito del metodo contributivo, anche se si susseguono i ritocchi alle varie prestazioni, con una stretta alle soluzioni di uscita anticipata dal mondo del lavoro. Il problema resta come raggiungere i requisiti tali da ottenere un assegno pensionistico adeguato e dignitoso.

Purtroppo le prospettive non sono rosee per quanti hanno carriere lavorative discontinue e stipendi bassi. Quindi conoscere le prospettive della propria pensione è molto importante soprattutto per le nuove generazioni. Per permettere delle simulazioni attendibili, anche l’INPS ha aggiornato il proprio sistema di stima con cui si può avere un’idea di quando si andrà in pensione e di quanti anni di contributi saranno necessari.

Simulatore INPS, chi ora a 30 anni quando andrà in pensione

euro, penna, calcolatrice
Calcolo della pensione, i dati da ricordare (codiciateco.it)

Con l’applicativo Pensami, il simulatore degli scenari pensionistici dell’INPS, aggiornato con le ultime regole introdotte, è possibile stimare età della pensione, anni di contributi necessari, tipologia di prestazione alla quale si potrebbe accedere oggi.

I dati da inserire sono diversi: quelli anagrafici, la natura del lavoro svolto (per esempio dipendente pubblico, autonomo, professionista, eccetera). Si indica poi a quale fondo pensione si aderisce, alla cassa professionale, alla gestione separata e così via. Altre informazioni importanti da inserire per avere un’idea dettagliata della pensione futura sono le eventuali attività usuranti, il lavoro precoce, il servizio militare, il riscatto del titolo di studio universitario, la maternità obbligatoria con l’accredito dei contributi figurativi.

Sono dati fondamentali che possono cambiare il numero degli anni necessari per la pensione. Da sottolineare poi che l’INPS ha aggiornato l’applicativo con gli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita secondo gli scenari demografici ISTAT. Da questo punto di vista l’Istituto ha sottolineato come fino al 2028 l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia è fissato a 67 anni (non ci sono stati aumenti della speranza di vita).

Mentre dal 2029 serviranno 67 anni e un mese. L’INPS ha poi aggiornato l’importo massimo della pensione anticipata flessibile, da pagare fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Con i requisiti del 2023, il limite è fissato a 5 volte il trattamento minimo. Ma qual è l’età della pensione per un trentenne che inizia a lavorare in questi anni? Una persona nata nel 1994 e che lavora dal 2022, con almeno 20 anni di contributi, avrà la pensione di vecchiaia nel dicembre 2063, con 69 anni e 10 mesi.

Chi invece non riuscirà a versare i venti anni di contribuzione complessiva dovrà lavorare fino a 74 anni, stando il sistema previdenziale attuale. Si tratta di numeri impressionanti, considerando che ancora oggi l’Italia è secondo paese in Europa per spesa pensionistica più elevata rispetto al PIL (Prodotto interno lordo), preceduto solo dalla Grecia.

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