Non tutti sono al corrente del fatto che sia possibile mettersi in malattia e non andare a lavoro nel caso in cui le temperature siano troppo elevate e si soffra di pressione bassa.
Chi soffre di pressione bassa, può trovare difficoltà a svolgere le normali funzioni quotidiane (anche lavorative) nel caso di temperature troppo elevate. La Legge consente, in alcune circostanze, di assentarsi per malattia. Conosciamo i dettagli di questa normativa.
Non è raro che in queste giornate il termometro arrivi a superare anche i trenta gradi. Temperature così alte possono causare problemi di salute. E’ il caso, ad esempio, di tutti coloro che soffrono di pressione bassa: il caldo estivo non fa che peggiorare i sintomi e lavorare può diventare difficile.
Pressione bassa e troppo caldo: ci si può mettere in malattia
Già di norma, la pressione bassa può compromettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Abbinata al caldo elevato, può renderle addirittura impossibili. Quel che accade in caso di temperature molto alte è la dilatazione dei vasi sanguigni, la quale causa un abbassamento di pressione. Chi già parte da una base al di sotto dei valori medi considerati ottimali, può riscontrare delle complicazioni.
In occasione del caldo eccessivo, nel rispetto di alcune circostanze, la Legge consente di mettersi in malattia, quindi uno stato che determina l’incapacità momentanea di svolgere l’attività lavorativa e tutela il lavoratore dal punto di vista della conservazione del posto di lavoro e dal punto di vista economico.
E’ considerata “pressione bassa”, la pressione sanguigna che scende al di sotto di 90 mmHg per il valore massimo e sotto i 60 mmHg per il valore minimo. Tra i sintomi che può causare vi sono affaticamento, confusione, nausea, svenimenti, vertigini e visione offuscata. Un lavoratore può chiedere lo stato di malattia ed assentarsi dal posto di lavoro previa certificazione del medico di riferimento, il quale dovrà ritenere che la condizione sia abbastanza grave da rendere impossibile per il dipendente svolgere la normale attività lavorativa. Tale certificato andrà consegnato al datore con le modalità e le tempistiche previste dalla normativa che regola il proprio rapporto di lavoro.