Se il tuo stipendio pensi sia troppo basso, contatta il titolare: c’è un contributo per te

Se con lo stipendio che percepisci non riesci a coprire le spese basiche, c’è una soluzione: contattando il datore di lavoro, puoi ottenere un contributo. 

contributo dal datore di lavoro se lo stipendio è basso
Se lo stipendio è basso, puoi richiedere questo contributo (Codiciateco.it)

Il datore di lavoro ha l’obbligo di offrire un contributo al lavoratore che ritiene che lo stipendio sia troppo basso. L’importo varierà in base al tipo di Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) e viene incontro a chi, nonostante la remunerazione, non ha denaro sufficiente a coprire le spese basiche di ogni mese.

Quello degli stipendi troppo bassi è un dilemma che attanaglia gli italiani. Sono troppe le persone che si trovano a fare i conti con retribuzioni non sufficienti a raggiungere un adeguato standard di vita. Ecco che assume un’importanza cruciale un contributo obbligatorio del datore di lavoro, previsto da numerosi CCNL. Si tratta di una misura fondamentale per poter garantire al dipendente uno stato di vita più sereno.

Contributo obbligatorio dal datore: richiedilo se hai uno stipendio basso

contributo dal datore di lavoro se lo stipendio è basso
Se lo stipendio è troppo basso, c’è una soluzione (Codiciateco.it)

Parliamo dei fondi negoziali e il datore di lavoro ha l’obbligo di contribuire economicamente se specificato all’interno del contratto che regola il rapporto di lavoro con il dipendente. Si tratta di una delle tipologie di forme pensionistiche complementari. Nascono sulla base di un accordo contrattuale dove svolgono un ruolo fondamentale le associazioni sindacali e le associazioni dei datori di lavoro.

Non sono fondi a scopo di lucro, sono associazioni alle quali il lavoratore aderisce e partecipa alla vita del fondo eleggendo i rappresentanti dell’assemblea, la quale a sua volta elegge gli amministratori. Ciascuna associazione dispone di propri organi sociali, di uno statuto e un regolamento elettorale da seguire per eleggere i delegati che formeranno l’assemblea.

Ogni aderente deve periodicamente fornire l’andamento della posizione individuale e le attività generali dei fondi. Il contributo economico viene versato regolarmente tramite trattenute mensili sulla busta paga e con accantonamento di TFR (nel caso dei dipendenti pubblici, i fondi vengono accantonati figurativamente presso l’INPS e conferiti al termine del rapporto di lavoro). Quindi, i versamenti avvengono tramite: contributi a carico del datore di lavoro, contributi a carico del dipendente e una quota o tutto il TFR secondo quanto stabilito dalla legge e dal contratto collettivo (mettiamo a confronto il TFR con il fondo pensione e capiamone la differenza). In fase di contrattazione collettiva, sarà stabilita l’aliquota della contribuzione.

Le risorse raccolte dai fondi pensione saranno investite nei mercati finanziari al fine di produrre un rendimento da aggiungere alla contribuzione versata. L’adesione ad uno dei fondi negoziali servirà quindi a destinare parte dei risparmi all’integrazione della pensione di base (la pensione complementare che si riceverà è anche reversibile), ad affrontare difficoltà personali e lavorative (prelevando una percentuale del capitale prima dell’età pensionistica, per affrontare spese sanitarie, spese d’acquisto e ristrutturazione della prima casa, problemi personali e familiari), ad agevolare l’uscita dal mondo del lavoro.

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