Sanzioni e interessi sulle cartelle esattoriali: il modo per non pagarli

Gli interessi sulle cartelle esattoriali, al pari delle sanzioni ad esse collegate, rappresentano una brutta grana: il modo per non pagarli.

Persone fanno i conti con le spese da sostenere
Cartelle esattoriali, le sanzioni e gli interessi sono sempre una brutta gara: ecco cosa bisogna fare per evitare di pagarli (Codiciateco.it)

Nel momento in cui si maturano dei debiti rispetto agli enti pubblici sono sempre dei problemi molto grossi. Non sempre per colpa, però, questo avviene, dal momento che talvolta risulta davvero difficile sostenere tutte le spese che ci sono all’orizzonte e nella vita di tutti i giorni per una persona. Ed in altri casi ci può stare di dimenticare qualche pagamento che, invece, va fatto. In situazioni del genere, poi, come è normale che sia e come è noto, si arriva a ricevere una cartella esattoriale a casa. E spesso, davanti a documenti di questa natura, sono dolori.

Questo strumento serve a notificare ad un dato cittadino l’iscrizione al ruolo che consente poi all’Agenzia delle entrate, sezione Riscossione, di agire in maniera coattiva nei confronti del contribuente al fine di recuperare il credito in essere. Da tempo vengono proposte soluzioni per pagare meno queste cartelle esattoriali. Non servono, in tal senso, condoni o sanatorie per riuscire a non pagare l’intero importo previsto. In tal senso, però, grazie ad una sentenza all’ordinanza firmata dalla Cassazione datata a fine febbraio del corrente anno, arrivano degli sviluppi importanti. Andiamo a vedere che cosa è cambiato adesso.

Cartelle esattoriali, ecco come pagare meno

Controlli sui pagamenti da effettuare
Cartelle esattoria, niente sanatorie o condoni: ecco come pagare meno e tutti i cambiamenti (Codiciateco.it)

Prima di procedere, è necessario fare chiarezza su alcuni aspetti. Le imposte pubbliche come l’IVA o l’Irpef, allo stato attuale delle cose, hanno una prescrizione di 10 anni. Le imposte locali, invece, come ad esempio l’IMU e la tassa sui rifiuti, cadono in prescrizione dopo 5 anni, mentre sono fissati a 3 anni i termini per la prescrizione del bollo auto. Questa, però, è la prescrizione dell’imposta, mentre per sanzioni ed interessi, in base a questa nuova ordinanza, è stata fissata a 5 anni.

Questo vuol dire, tradotto in altri termini, che se passano 5 anni dalla notifica di una cartella esattoriale, senza nuovi inviti al pagamento ed intimazioni, per il mancato esempio dell’Irpef (per fare un esempio), allora il cittadino in questione può chiedere l’annullamento sia delle sanzioni che degli interessi. Perché? Perché tali debiti vanno, per così dire, in prescrizione. Di conseguenza, saranno sgravate dall’importo complessivo che si deve riconoscere al fisco. Ricorda sempre, inoltre, la possibilità del discarico delle cartelle esattoriali.

Rottamazione delle cartelle esattoriali: come fare

Si tratta di una ennesima possibilità. E’ un provvedimento a disposizione del cittadino che può pagare l’importo dovuto a rate. Insomma, un modo per sentire meno forte questo colpo.

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