Saldi invernali, quali sono i primi dati delle vendite a gennaio

Saldi invernali, come sono le spese dei consumatori italiani in questa fase dell’anno. Alcuni dati significativi.

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Saldi invernali, l’andamento delle vendite (codiciateco.it)

Con il mese di gennaio sono iniziati i saldi invernali che ormai volgono al termine. Quella di quest’anno è una stagione fredda atipica, segnata da molte giornate di sole e temperature miti. Ma a essere determinante dal punto di vista economico non è soltanto li clima, insolitamente clemente, che colpisce duramente il settore del turismo invernale.

L’inflazione e gli effetti della crisi economica si fanno ancora sentire, non solo in Italia. Vi sono segnali di una contro tendenza, ma il potere d’acquisto di famiglie e consumatori appare messo in discussione. In questo quadro sono apparsi i risultati dello studio condotto dall’Osservatorio Consumi Confimprese-Jakala, riportati nella giornata del 26 febbraio dal sito de Il Sole 24 Ore.

Saldi invernali, come sono andate le vendite

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Abbilgliamento, il settore con il calo maggiore (codiciateco.it)

Dallo studio emerge un inizio stentato per i saldi invernali a gennaio, con un calo delle vendite in tutte le macro aree indagate. Le spese complessive hanno una riduzione pari al 2,1 per cento. Il settore abbigliamento e accessori segna una diminuzione del 2,4 per cento. Anche l’altra area studiata, dai libri ai complementi per la casa, segna un calo, pari al 2,1 per cento. Per i pasti consumati fuori casa (la ristorazione) la riduzione è pari all’1,7 per cento.

Per quanto riguarda i canali di vendita a soffrire in maniera significativa sono i negozi di prossimità, con una riduzione delle vendite del 3,5 per cento, mentre le strade commerciali segnano riduzioni del 3,2 per cento. Più contenuta la diminuzione nei centri commerciali, con un calo dell’1,5 per cento. Dai dati emerge la sfiducia delle famiglie alle prese con l’erosione del potere d’acquisto di stipendi e salari.

Tutti i dati analizzati confermano una riduzione delle spese rispetto al mese di gennaio dello scorso anno. L’inflazione ha eroso i consumi in termini di volumi, ma da quest’anno c’è un calo generalizzato anche in termini di valore. Le abitudini di consumo stanno cambiando e la ricerca della convenienza è determinante nelle scelte dei consumatori. Quindi la ricerca in direzione di prezzi bassi, sconti, promozioni dei consumatori avrà ricadute anche sulle strategie delle aziende.

Si capisce così il motivo dell’apprensione del mondo del commercio per i prossimi mesi con rincari previsti anche per i beni di prima necessità. Non è un caso che proprio per la ricerca di convenienza e risparmio sempre più consumatori si rivolgano all’usato. Gli affari sul portale Tuttosubito sono cresciuti nel 2023 del 93 per cento.

I settori merceologici interessati dal fenomeno sono l’elettronica di consumo e l’informatica, le aree con maggior flusso di transazioni. Seguono abbigliamento e accessori, consolle e videogiochi, collezionismo e accessori da motocicletta. Gli acquisti sostenibili economicamente e dal punto di vista dell’ambiente stanno diventando sempre di più uno stile di consumo per le famiglie italiane.

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