Rinnovo del contratto statali, al via le trattative. Quali sono le novità prospettate

Rinnovo del contratto, quali saranno le linee della trattativa indicate dal ministero della Pubblica Amministrazione. I punti principali.

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Atto di indirizzo, rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici (codiciateco.it)

Sono attese le discussioni per il rinnovo del contratto di lavoro degli oltre 193mila dipendenti statali delle Funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, Corte dei Conti, CNEL, Avvocatura generale, enti pubblici non economici) in scadenza. Si tratta di un rinnovo molto importante con le trattative che prendono il via con l’invio dell’atto di indirizzo, firmato dal ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, all’ARAN.

Questo documento è importante non solo per gli statali, ma per tutti gli altri comparti della Pubblica Amministrazione, dettando le linee guida per i rinnovi che arriveranno. I punti trattati sono diversi dagli aumenti alla formazione, dalle progressioni economiche alla formazione del personale, dai premi allo smart working.

Rinnovo del contratto, su cosa si discute

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Formazione del personale (codiciateco.it)

Per cominciare il rinnovo per il triennio 2022-24 prevede degli aumenti a regime di circa il 5,78 per cento, basandosi su risorse disponibili nell’anno in corso di circa 555 milioni di euro. Una sorta di mini aumento in busta paga. Ma relativamente alla retribuzione sul documento si affronta anche la questione dei premi e delle progressioni economiche.

In particolare, per quanto riguarda queste ultime ci sarà uno stop ad automatismi come l’anzianità di servizio che non potrà più essere considerata come mera esperienza professionale. È previsto uno spazio maggiore alle competenze individuali. Infatti nel contratto ci sarà una differenziazione maggiore ai punteggi che potranno essere attribuiti ai titoli di professionali e di studio.

Per quanto riguarda i premi e i trattamenti accessori, altro tema scottante, con le progressioni economiche connesse.  Il “principio inderogabile” sarà limitato, in argomento di performance, alla “definizione dei criteri di erogazione“. Questa sarà disponibile solo alla conclusione della valutazione e al termine di tutto il ciclo di performance.

Dovrà prevalere il principio che a giudizi valutativi differenti deve corrispondere una diversificazione dei premi. Importante poi la distinzione fra obiettivi collettivi da raggiungere con tutta la struttura del personale e obiettivi individuali assegnati, con la relativa differenziazione dei premi. Altro capitolo importante quello relativo allo smart working con una maggiore flessibilità per  il lavoro in modalità agile o in remoto.

Per favorire la genitorialità, il sostegno dei lavoratori in condizioni di salute particolari e l’assistenza dei familiari è da superare il principio della prevalenza delle prestazioni in presenza. Tuttavia lo smart working non sarà oggetto di contrattazione collettiva, con l’autonomia organizzativa di ogni amministrazione. Infine nel documento si ribadisce la centralità della formazione del personale anche ai fini delle progressioni economiche e dei premi.

Si valuta l’introduzione di un monte ore minimo di formazione non inferiore a 24 ore diritto-dovere di ogni dipendente, garantito dall’amministrazione di appartenenza e parte intergrante dell’orario di lavoro.

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