Ricevi la pensione di cittadinanza? Cosa accadrà ora che il Reddito è stato sostituito

Il Governo Meloni ha deciso di sospendere la misura del Reddito e della Pensione di Cittadinanza: cosa accade ora agli ex percettori?

Pensionata
Pensionata (Codiciateco.it)

Quando il Governo Meloni è entrato in carica una decisione è stata resa nota in maniera inderogabile: il Reddito di Cittadinanza e la Pensione di Cittadinanza, a partire dal 2024, sarebbero stati sospesi. Nel corso del 2023, invece, chi voleva avere accesso al RdC ha dovuto rispettare alcuni requisiti. Inoltre, fatta esclusione per alcune categorie (ad esempio quella dei disabili), la misura non è stata erogata per più di 7 mesi consecutivi.

Ora, però, la misura è stata sospesa e al posto di RdC e PdC ne è subentrata una nuova, che prende il nome di Assegno di Inclusione (ADI). L’ADI è molto simile agli incentivi precedenti, tuttavia si rivolge a un bacino di utenti più ristretto. In particolare tale misura è destinata a nuclei familiari che presentino almeno un disabile, un minorenne, una persona con almeno 60 anni di età, soggetti in svantaggio o inseriti all’interno di programmi di cura o assistenza del SSN.

Reddito e Pensione di Cittadinanza: cosa cambierà con l’Assegno di Inclusione?

Donna anziana
Donna anziana con banconote da 100 euro (Codiciateco.it)

Per molte categorie, dunque, la situazione rimarrà di fatto invariata, per altre invece le cose cambieranno. E per i pensionati? Coloro che percepivano la Pensione di Cittadinanza si stanno infatti chiedendo cosa gli succederà. La risposta è molto semplice: rientrando nel requisito anagrafico del minimo di 60 anni di età, i pensionati continueranno a percepire un contributo mensile sotto forma di Assegno di Inclusione.

Niente paura, dunque, poiché presentando l’ISEE relativo all’anno 2022 entro gennaio 2024 si potrà avere continuità nell’erogazione della misura economica. Nello specifico l’ADI prevede l’erogazione del sostegno economico per tutti i nuclei familiari con reddito entro i 6mila euro annui, che in alcuni casi possono essere aumentati. A questa cifra bisogna aggiungere alcune deroghe, relativamente ad esempio alle scale di equivalenza.

Formazione professionale: le iniziative del Governo

Il beneficio sarà erogato per un massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di allungarlo di ulteriori 12 mesi a patto che intercorra un mese di pausa dall’ultima rata versata. Ma non solo, poiché il Governo ha pensato anche alcuni piani di formazione professionale per tutti i soggetti impiegabili. Coloro che non rientrano più nei benefici del RdC, dunque, potranno prendere parte a corsi professionalizzanti al fine di essere inseriti nel mondo del lavoro.

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