Pensione, sono cinque i modi nei quali poter andarci prima del previsto: quali

Andare in pensione in anticipo: come fare senza dover necessariamente rispettare i limiti imposti dalla legge dell’ex ministro Fornero

Pensionati sorridenti
Pensionati – codiciateco.it

Dalla Legge di Bilancio 2024 non sono arrivate grandi novità pensionistiche. Chi vuole lasciare prima il lavoro può farlo con il sistema che ormai è in vigore da anni come la classica pensione anticipata o le rispettive opzioni riservate ai precoci e ai contributivi puri. Ci però anche altre soluzioni che non tutti i lavoratori conoscono, riducendo l’età richiesta per l’accesso alla pensione e anche i contributi.

Come andare in pensione anticipatamente

Dipendente che lascia il lavoro in anticipo – codiciateco.it

Una prima soluzione per lasciare il lavoro prima è la Rendita integrativa temporanea anticipata, conosciuta anche con l’abbreviazione RITA, riguarda chi si è iscritto a una pensione complementare o integrativa. È prevista per chi
ha un’anzianità di almeno 20 anni ed è iscritto a una forma di previdenza complementare da almeno 5 anni.

C’è poi la Pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi che può avere chi ha 67 anni di età e 20 anni di contributi ma ci sono delle deroghe sia per il requisito anagrafico che per quello contributivo come quelle previste dalla legge Amato del 1992 che ne ha introdotto tre deroghe al requisito contributivo, consentendo di smettere di lavorare con soli 15 anni di contributi.

La terza ipotesi è per quelli che hanno 15 anni di contributi, un’anzianità contributiva di almeno 25 anni e che per almeno 10 anni hanno versato contributi non sufficienti alla copertura dell’intero anno contributivo: è il caso dei lavoratori part-time.

Segnaliamo anche la pensione di vecchiaia con 66 anni di età e 7 mesi di contributi, quindi si lascia il lavoro 5 mesi in anticipo rispetto ai canonici 67 anni. In questo caso però sono sufficienti almeno 30 anni di contributi e l’accesso a tale possibilità è prevista solo per i lavoratori addetti ad attività gravose e pesanti, come l’Inps fa sapere nella circolare n. 126 del 28 dicembre 2018.

Vogliamo ricordare anche un’altra possibilità, la pensione anticipata con il supporto dell’azienda. In pratica il datore di lavoro e dipendente si accordano con il secondo che lascia il posto per favorire l’ingresso di un nuovo dipendente e il cambio generazionale in azienda, secondo quanto previsto dalla Legge Fornero.

Ciò può avvenire solo nelle aziende con più di 15 dipendenti quando al dipendente mancano non più di 7 anni alla pensione (4 nel 2027). L’azienda si fa carico interamente dei costi di un assegno sostitutivo.

Infine per le casalinghe c’è la possibilità di iscriversi a un apposito fondo dell’Inps. In questo caso si ha diritto alla pensione all’età di 57 anni ma bisogna aver versato almeno 5 anni di contributi.

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