Novità IMU, perché molti italiani sono stati chiamati a pagare un conguaglio o ricevere un rimborso in merito all’ultima rata versata a dicembre. La scadenza era lo scorso febbraio
L’IMU, imposta municipale unica, è uno dei tanti tributi del panorama fiscale italiano che riguarda i proprietari di beni immobiliare. Introdotto nel 2012 con l’obiettivo di riformare il sistema tributario e riequilibrare il carico fiscale, si tratta di un costo fisso annuale non indifferente che riguarda però solo le seconde case e non più le prime come è accaduto in passato. Quindi si tratta di case vacanze o altri appartamenti detenuti per investimenti.
Una delle caratteristiche dell’IMU è la sua natura locale, ovvero gestita dai Comuni. Questo significa che le aliquote e le modalità di calcolo possono variare da comune a comune, dando luogo a una grande diversità di tassazioni in base alla zona geografica. I Comuni, del resto, hanno il potere di decidere le aliquote applicabili, le quali vengono stabilite e aggiornate annualmente e possono incidere sul valore dell’immobile e sulla sua destinazione d’uso. L’Imu si paga in due rate, con un pagamento a giugno e un altro a dicembre.
Imu, chi doveva pagare il conguaglio entro il 29 febbraio
Tuttavia quest’anno molti contribuenti italiani sono stati chiamati a pagare un conguaglio la cui scadenza era esattamente il 29 febbraio. Tale scenario riguarda in particolare coloro che risiedono in circa 200 piccoli comuni più una sola eccezione rappresentata dalla città di Arezzo, dove il mese uscente era l’ultima occasione per procedere al ricalcolo dell’imposta e saldare eventuali differenze rispetto a quanto già versato nel corso del 2023. Chi era chiamato a tale obbligo e non ha provveduto dovrà informarsi quanto prima sul come procedere tramite commercialista o Comune stesso per evitare di incorrere in sanzioni successivamente.
E’ possibile però anche ottenere un rimborso da questa situazione. Se da una parte ci sono infatti contribuenti che al momento del saldo Imu 2023 versato lo scorso dicembre hanno pagato un importo inferiore rispetto a quello dovuto, procedendo dunque al conguaglio successivo, c’è anche chi potrebbe aver versato di più ritrovandosi con un plus che a quel punto ritornerebbe indietro. Queste persone, infatti, avranno la possibilità di richiedere un rimborso. Ma il riferimento è sempre ai piccoli comuni riguardanti e la città di Arezzo. Chi è residente in un’altra grande città di sicuro non rientra in questo discorso.
E’ possibile in ogni caso avere certezza della propria situazione fiscale e verificare se si rientrava tra i “convocati” al pagamento del conguaglio consultando il portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Basta inserire la propria regione, provincia e comune di residenza per avere accesso alle informazioni pertinenti alla propria situazione fiscale, all’adempimento degli obblighi relativi all’Imu e comprendere se c’è una situazione in sospesa e da definire quanto prima. E’ sempre fortemente consigliato di monitorare la propria posizione IMU in quanto il mancato pagamento, anche solo una parte, poterebbe a problemi come interessi moratori, maggiorazioni e poi addirittura riscossione forzata e pignoramenti.