In quali orari viene il medico a casa se ti metti in malattia: le fasce

Assente a lavoro per malattia, a quel punto verrebbe il medico INPS a casa per una verifica: ecco in quali orari. Ci sono infatti delle fasce di reperibilità 

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Orari reperibilità in casa se ti metti in malattia: quando farsi trovare – CodiciAteco.it

Ogni giorno, almeno sei su sette, siamo impegnati a rispondere ai doveri lavorativi per un motivo molto semplice: ci serve lo stipendio. Certo c’è anche chi è spinto da un’assoluta passione e ama pensare o dedicarsi all’occupazione anche una volta terminati gli orari di riferimento, tuttavia è soprattutto grazie all’accredito di fine o inizio mese che il motore della voglia resta acceso in maniera perpetua garantendo un rendimento che sia buono per l’azienda o attività di riferimento e per se stessi.

E chi ha un lavoro con una posizione anche buona e vantaggi non indifferenti se lo tenesse stretto, considerando i tempi estremamente difficili con continui aumenti e un costo di vita sempre più incalzante. Si interrompe l’attività lavorativa, non in maniera definitiva, solo per tre motivi tendenzialmente: le vacanze – e a proposito, sono quasi in arrivo e qualunque lavoratore non vede l’ora per godersi almeno una settimana di pace e relax -, imprevisti spiacevolissimi come un lutto improvviso o un intoppo fastidioso come la malattia del lavoratore.

Nell’ultimo caso, bisognerà consegnare un certificato medico al datore di lavoro per poter usufruire dei giorni di permesso necessari per il recupero e non avere problemi sulla paga a fine mese. Al contempo, però, nonostante la prestazione medica, ci sarà anche una visita da parte di un dottore dell’INPS che certifichi effettivamente lo stato problematico per il lavoratore in questione: è una forma di garanzia per evitare ovviamente illeciti e un approfittarne che creerebbe un cortocircuito e un buco enorme nelle casse dell’istituto nazionale della previdenza sociale.

Lavoratore in malattia, quali sono le fasce di reperibilità

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Come funziona la copertura INPS in caso di malattia – CodiciAteco.it

Chi è a casa per malattia, quindi, deve attendersi una citofonata da un momento all’altro. Ma in realtà non è proprio così: viene sicuramente all’improvviso senza alcun preavviso, ma c’è quanto meno una fascia di riferimento di cui tener conto. Questa equivale  a 10:00-12:00 di mattina e 17:00-19:00 di pomeriggio nei giorni feriali, mentre appena 10:00-12:00 nei giorni festivi. Ovviamente come prevedibile in caso di mancata reperibilità il lavoratore rischia la sospensione dell’indennità di malattia. Non avverrebbe subito ma in base al numero di assenze a ogni controllo. Nei primi casi scatterebbe infatti un taglio alla quota assicurata dall’INPS, ma poi si andrebbe appunto allo stop totale nel caso in cui lo stato proseguisse anche in pochi giorni.

Tendenzialmente i primi tre giorni vanno a carico del datore di lavoro, il quale può decidere di coprili a prescindere senza la necessità della burocrazia e della previdenza. E’ dal quarto giorno precisamente che l’INPS se ne prende obbligatoriamente a carico, purché vi siano appunto i requisiti citati: ovvero un certificato e poi la controprova dove il medico confermerebbe lo stato di infortunio o malattia. Ovviamente gli orari di riferimento esistono perché, a meno non si tratti di un qualcosa di grave e non sempre è così, ma sufficiente comunque per garantire dei giorni di lavoro per il benessere del lavoratore o perché non sarebbe comunque capace di svolgere l’attività al 100%, il diretto interessato può allontanarsi da casa per non troppo tempo.

Cosa si rischia in caso di falsa testimonianza

E’ un conto per esempio passare dal divano di casa propria a quello della madre o fare un salto rapido in farmacia, cosa che non richiede un grosso sforzo fisico, un altro essere invece per sei o otto ore sul posto di lavoro. Guai però a fare i furbetti: nel caso non solo si rischierebbe di perdere la copertura INPS ma anche il posto di lavoro poiché, appurato la falsa testimonianza, potrebbe scattare il licenziamento per motivi ingiustificati.

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