Quali sono i costi di un licenziamento per l’azienda, mandare via un dipendente non è così conveniente per un’impresa.
Un lavoratore che perde involontariamente il lavoro o che si dimette per giusta causa ha diritto alla Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego). In genere si tratta di licenziamento e in tal caso al dipendente non resta fare che fare richiesta dell’indennità di disoccupazione, appunto la Naspi. Per ottenere questa prestazione occorre fare domanda all’INPS entro 68 giorni dall’evento di interruzione del rapporto di lavoro.
Per avere questa prestazione occorre avere almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti il licenziamento. Il lavoratore riceve la Naspi per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. L’erogazione avviene mensilmente con un importo pari al 75 per cento della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.
Licenziamento, un’azienda deve fare dei versamenti all’INPS
La Naspi dunque rappresenta un’importante prestazione per il lavoratore che, in maniera non dipendente dalla sua volontà, perde l’occupazione. Ma questa somma è importante anche per l’azienda che procede con il licenziamento. Infatti sulla Naspi si calcola anche il ticket licenziamento.
Il cosiddetto ticket licenziamento si basa sul massimale Naspi mensile che L’Istituto di previdenza pubblica annualmente. Con la circolare 25 del 2024, L’INPS ha fissato tale massimale per l’anno in corso in 1.550,42 euro. Il ticket licenziamento che un’azienda deve versare è pari al 41 per cento per ogni dodici mesi di presenza nell’azienda negli ultimi tre anni.
Quindi nel 2024 il 41 per cento del massimale corrisponde a 635,67 euro. Se un lavoratore ha solo un anno di anzianità nella ditta che lo ha licenziato, questa deve pagare di ticket licenziamento 635,67 euro. Ma se gli anni di anzianità nella ditta sono tre, la cifra va moltiplicata per 3 (36 mesi). Quindi in questo esempio 635,67 X 3, cioè 1.907,01 euro.
In caso di anzianità inferiore a un anno (12 mesi), il ticket annuale di 635,67 si divide per 12 e si moltiplicato per il numero effettivo dei mesi che il lavoratore era alle dipendenze della ditta (il conteggio del mese avviene per intero, se il lavoratore è stato assunto per almeno 15 giorni consecutivi). Quindi alla luce di quanto riportato si capisce quanto sia importante per l’azienda questa cifra massimale.
Il ticket licenziamento per il datore di lavoro è stato introdotto nella legge di bilancio 2013, in caso di interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato per i motivi che darebbero al dipendente il diritto di ricevere la Naspi. Da ricordare che nel calcolo dell’anzianità fanno parte anche i periodi di lavoro con contratti diversi da quelli a tempo indeterminato, se non vi soluzione di continuità.