Lavoro in Italia, tra quelli che nessuno vuole più fare gli artigiani

Quella degli artigiani è una categoria destinata a scomparire? Quel che oggi possiamo affermare con certezza, è che nessuno ha più voglia di ricoprire quel ruolo. 

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Stanno scomparendo gli artigiani in Italia (Codiciateco.it)

Crolla a picco il numero di persone disposte a lavorare come artigiani: l’italia piange una categoria un tempo piuttosto florida. Sono tanti i lavori che rischiano di scomparire, possiamo attribuirne la colpa alla svalutazione culturale e agli scarsi investimenti da parte del Governo.

Artigiani e nuove persone che vogliono imparare il mestiere sembrano ormai introvabili. In Italia sono aperte delle posizioni nel settore ma scarseggiano coloro che sono disposti a prendersi l’impegno di svolgere il lavoro. L’era dell’intelligenza artificiale, dello smart working e della tecnologia che trionfa in ogni angolo della vita stanno mettendo in serio pericolo questa categoria professionale.

Crolla la categoria degli artigiani: in Italia è un problema

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Mestieri manuali, sono destinati a sparire? (Codiciateco.it)

Parliamo di un crollo di oltre 400 mila unità dal 2012 al 2023. Nell’anno in corso, invece, l’Italia ha visto sfumare ben 73 mila posti di lavoro nell’ambito. Il problema risiede nel fatto che le generazioni più giovani non sembrano essere attratte dai lavori manuali: si tratta di impieghi oggetto di svalutazione che offrono (probabilmente) meno garanzie in fatto di indipendenza.

E’ molto evidente che alla base ci sia anche una mancanza di formazione e una scarsa qualità in fatto di orientamento scolastico nei confronti delle professioni manuali. Indubbiamente, la disoccupazione costituisce un dato già di per sé allarmante, ma ancor più preoccupanti sono i numeri legati alla categoria del lavoro artigianale. Svalutarli e vedere che gli istituti scolastici non indirizzino gli studenti verso quella direzione sono probabilmente delle mosse stupide, se teniamo conto del fatto che molte delle attività artigianali non potranno mai essere sostituite da macchine o dall’intelligenza artificiale, quindi si tratta di mestieri intramontabili.

Questo scenario vede i fabbri, gli idraulici, gli elettricisti essere diventati ormai un bene prezioso, una rarità. Per non parlare delle piccole attività che nei borghi stanno rischiando di venire chiuse definitivamente, surclassate dalle grandi produzioni in massa e standardizzate. L’artigianato sembra essere visto come un mondo ormai superato, appartenente al passato. Ne consegue che certe professioni e certi professionisti stanno svanendo: è il caso anche dei calzolai, dei corniciai, dei manutentori, degli orologiai. Gli studi fotografici, le botteghe dei sarti e dei tappezzieri, tecnici in grado di riparare gli elettrodomestici, attività a conduzione familiare: c’è chi resiste ancora ma la forza sembra man mano venir meno.

In un mondo che da sempre più importanza all’apparenza, sembrano rappresentare un’eccezione coloro che operano nel settore del benessere, quindi acconciatori, estetisti, tatuatori. Di pari passo cresce la categoria dei “tecnici” legati al settore dell’informatica, quindi programmatori, sistemisti, addetti al web marketing, creatori di contenuti social. E’ difficile capire se la rotta potrà in futuro essere invertita: al momento non si vedono spiragli legati alla Legge di Bilancio.

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