Il mio contratto sta per scadere, potrà avere la NASPI dopo?

Contratto di lavoro in scadenza, è possibile ottenere l’indennità di disoccupazione? Cosa fare in un caso del genere.

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Contratto a termine e NASPI (codiciateco.it)

Il contratto a tempo determinato prevede una cessazione programmata del rapporto che purtroppo non sempre può essere rinnovato o prolungato. In una circostanza del genere il lavoratore dopo i termini del contratto resta quindi disoccupato. Si tratta di una tipologia di rapporto abbastanza frequente e che coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori giovani e meno giovani.

Questa forma di flessibilità tende a favorire la programmazione della parte datoriale che può definire in anticipo il  numero di dipendenti, in base alle necessità produttive e organizzative del periodo. Ci sono naturalmente delle regole che determinano l’uso di questo strumento e i rapporti che ne derivano tra datore e dipendente.

Contratto scaduto, indennità di disoccupazione fruibile?

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NASPI fruibile dopo scadenza rapporto di lavoro (codiciateco.it)

Sappiamo che per i lavoratori dipendenti che perdono l’occupazione involontariamente è prevista un’indennità di disoccupazione, la NASPI (Nuova assicurazione sociale per l’impiego). Questa prestazione è regolata da precise norme che ne delineano condizione di fruizione, durata, importo. In genere spetta al dipendente che resta senza lavoro, per motivi non legati alla sua volontà (dal licenziamento alle dimissioni date per giusta causa).

Dunque uno stato di disoccupazione involontaria, anche le dimissioni per giusta causa sono considerate tali, determina la possibilità di richiedere all’INPS l’erogazione della  NASPI. Un lavoratore alle prese con un contratto a termine può legittimamente chiedersi se la scadenza del rapporto determina le condizioni per richiedere il sussidio e la decisione del datore di lavoro è determinante.

Senza proroghe del contratto a termine o senza la sua trasformazione in contratto a tempo determinato, l’erogazione della NASPI spetta anche al dipendente senza occupazione per il rapporto di lavoro giunto a termine. Questa situazione è equiparata alla perdita involontaria del lavoro. Sono inclusi in questo diritto anche i dipendenti della pubblica amministrazione con contratto e termine, come gli insegnanti precari.

Oltre alla scadenza del contratto sono considerati validi per l’ottenimento della NASPI anche i casi di dimissioni per giusta causa, le dimissioni durante il periodo tutelato di maternità e di paternità, le risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro nell’ambito delle procedure di conciliazione presso la Direzione territoriale del lavoro (DTL), la risoluzione consensuale del lavoro per il rifiuto del dipendente di trasferirsi ad altra sede distante oltre 50 chilometri dalla propria residenza e raggiungibile con i mezzi pubblici in oltre 80 minuti.

In tutti questi casi si può richiedere all’INPS, con le consuete procedure online, l’indennità di disoccupazione con gli stessi requisiti previsti per la perdita del lavoro a tempo indeterminato. Quindi con almeno 13 settimane di contributi previdenziali negli ultimi 4 anni, con presentazione della domanda entro 68 giorni dalla cessazione del lavoro. Da sottolineare in fine che la disoccupazione deve essere completa, se il dipendente ha altri contratti di lavoro a termine in essere, l’indennità non spetta.

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