Ho una casa in affitto, ma non hanno pagato il canone: come lo inserisco nel 730

I canoni di affitto non percepiti, come indicarli con chiarezza nel modello 730 per la dichiarazione dei redditi.

casetta composta da 100 euro
Credito d’imposta per affitti non recepiti (codiciateco.it)

Un proprietario di casa può trovarsi in una spiacevole situazione, se l’affittuario con regolare contratto non paga il canone. Le imposte relative all’affitto vanno comunque dichiarate e pagate? Non si tratta di un dubbio da poco se addirittura il TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi) contiene un articolo specifico che disciplina la questione.

In particolare si tratta dell’articolo 26 comma 1 che consente di ottenere un credito d’imposta sui canoni di locazione non percepiti. Esiste quindi un procedura per ottenere questo credito che l’Agenzia delle Entrate ha chiarito con la sua Guida alla dichiarazione dei redditi 2024. Vediamo quindi come procedere per evitare errori e sviste nell’inserimento dei dati.

Canone di locazione non percepito come indicarlo

donna fa calcoli
Inserirre il credito per canoni non percepiti nel 730 (codiciateco.it)

L’Agenzia delle Entrate sottolinea che a partire dal 2020, i canoni di affitto non ricevuti non sono soggetti a tassazione, ma per ottenere questa agevolazione il proprietario dell’immobile deve in via preliminare inviare lo sfratto per morosità o l’ingiunzione di pagamento. Se si svolgono queste operazioni preliminari, il proprietario non paga le tasse sull’affitto, ma solo sulla rendita catastale rivalutata, come se l’immobile non fosse locato.

Inoltre dopo il provvedimento di convalida dello sfratto può recuperare le tasse pagate su canoni mai avuti, con un credito d’imposta. Questo è utilizzato come compensazione, cioè scaricandolo dalle imposte da pagare. Secondo l’articolo citato in precedenza i canoni degli affitti non riscossi e ottenuti in periodi d’imposta successivi devono essere indicati nel rigo D7 del modello 730/2024. Questi vanno insieme alle cifre ricevute come rimborsi di oneri o imposte.

Il contribuente determina il credito d’imposta riliquidando le dichiarazioni per gli anni d’imposta sui quali, in base al provvedimento di sfratto, ha pagato tasse maggiori per canoni non recepiti. Il credito così determinato va indicato della prima dichiarazione utile, dopo il provvedimento di riconoscimento del credito stesso e non oltre la prescrizione di 10 anni.

Si può anche scegliere per il rimborso del credito, se non si ha la capienza fiscale necessaria. La richiesta di rimborso si presenta all’Agenzia delle Entrate entro il termine della prescrizione di 10 anni. Nel caso invece che il proprietario riesca a ottenere i canoni di affitto, li deve dichiarare per la tassazione.

I documenti necessari per avere il rimborso della tassazione versata per canoni di locazione mai percepiti sono diversi.  Bisogna possederli e presentarli all’Agenzia per il credito d’imposta o il rimborso stesso. Nel dettaglio: l’ingiunzione di pagamento o intimazione di sfratto; la convalida del provvedimento di sfratto da parte del giudice passata in giudicato; dichiarazione dei redditi degli anni precedenti dove si è dichiarato il reddito per i canino di affitto non percepiti.

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