Difendersi dalle recensioni fake, come procedere per tutelare la propria attività. Una breve panoramica sulla questione.
Non è raro imbattersi, per chi possiede attività ed esercizi di tipo commerciale, in recensioni false, a volte diffamatorie, il cui unico fine è screditare la concorrenza dal mercato. In un contesto in cui l’immagine e l’opinione del pubblico sono molto importanti, le recensioni di questo tipo possono arrecare un danno notevole alle vittime.
Ad essere colpite e a soffrire di più di questi attacchi sono spesso le attività più piccole, quelle più indifese. Come proteggersi allora? Non sempre le piattaforme e i motori di ricerca tutelano a dovere gli inserzionisti. Ma esistono delle modalità di difesa e protezione dei propri interessi, come previsto dalla norma.
Recensioni fake, il modo migliore di reagire
Il primo aspetto riguarda il profilo da cui proviene la recensione piuttosto che il contenuto vero e proprio. Una recensione che provenga da un profilo fake integra il reato di sostituzione di persona, a prescindere dal contenuto della comunicazione. Poi una recensione fake che abbia come obiettivo la sottrazione di clientela a un’attività può configurare il reato di concorrenza sleale e di truffa in commercio.
Infine se i toni e i contenuti sono palesemente ingiuriosi e offensivi allora il reato è di diffamazione aggravata. Anche quest’ultimo prescinde dalla presenza o meno di un profilo falso di provenienza. Se la critica di un cliente reale travalica forme e contenuti accettabili e consentite, con il fine di attaccare la reputazione personale e professionale della vittima, si commette il reato di diffamazione aggravata.
Quindi i casi penali e i reati non mancano. Chi si ritrova in situazioni simili può sporgere denuncia contro ignoti o contro persone da identificare, alla polizia postale, ai carabinieri o direttamente alla Procura. Le autorità possono risalire all’account di provenienza della diffamazione, salvo che non sia prodotta con mezzi di protezione. Si può anche agire richiedendo il risarcimento del danno. Come appare evidente il buon fine di queste denunce è possibile solo se si rintraccia il colpevole, con la sua identificazione.
Un ruolo importante nella diffusione delle recensioni lo svolge Google. Infatti un’altra strada da percorrere è l’azione legale contro la società di Mountain View. Per la Corte di Giustizia europea questa è responsabile dei soggetti indicizzati. Ha una corresponsabilità quindi per i danni arrecati tramite la piattaforma. Deve tutelare la sfera personale di un cittadino, se le informazioni che lo riguardano non sono più rilevanti per la collettività o sono di natura diffamatoria.
In caso di recensione proveniente da profilo fake o diffamatoria, la vittima può diffidare Google tramite raccomandata a/r presso la sede legale italiana. In caso di mancata risposta, si può citare Google in giudizio presso un Tribunale civile, con procedura urgente per i danni che si possono subire.
Il Tribunale può condannare Google a rimuovere il contenuto falso e diffamatorio, del quale il querelante deve dare prova. Si tratta di una soluzione dispendiosa e rischiosa, ma che può risolvere definitivamente il problema.