Hai appena ricevuto un accertamento fiscale: quali sono le tue opzioni

Quali sono le opzioni disponili e le vie percorribili dopo aver ricevuto un accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate? Scopriamole.

cosa fare dopo un accertamento fiscale
Come muoversi e cosa fare dopo un accertamento fiscale (CodiciAteco.it)

Partiamo dalle basi ovvero dal capire che cos’è un accertamento fiscale. Un atto attraverso il quale l’Agenzia delle entrate informa il contribuente che si cono degli importi non pagati, e quindi dovuti, che si riferiscono alla dichiarazione dei redditi il cui anno di riferimento deve essere indicato all’interno della comunicazione.

A seguito dei controlli, quindi, l’ente italiano che si occupa della riscossione informa i contribuenti della presenza di un debito e anche delle modalità con cui si può saldare tale debito. Ma pagare è davvero l’unica opzione che si ha a disposizione? Più avanti approfondiremo meglio il tema.

Cosa fare una volta ricevuta la notifica di accertamento fiscale

accertamenti tributari come comportarsi
Come comportarsi quando l’AdE invia accertamento tributario (CodiciAteco.it)

La prima mossa da fare è quella di controllare l’anno al quale fa riferimento l’accertamento e controllare che eventualmente non si andato in prescrizione. È bene sapere che i controlli sulla dichiarazione dei redditi partono dal momento in questa e recepita e hanno una validità di 5 anni, oltre i quali finiscono in prescrizione. Oltre a questo si può controllare l’eventuale errore di trasmissione ovvero che l’Agenzia abbia inviato comunicazione pur avendo il contribuente effettuato tutti i pagamenti dovuti.

In questo caso, il contribuente può rispondere chiedendo l’annullamento del debito e dimostrando di aver effettuato i versamenti -quindi sarà necessario presentare copia degli f24. Maggiori informazioni e dettagliate indicazioni sul come procedere sono comunicate sia attraverso l’atto di accertamento, ma anche andando nell’apposita sezione sul sito dell’AdE.

Superati questi due punti ed eventualmente appurata la reale presenza del debito, il contribuente può:

  • Accettare di pagare quanto dovuto così da ottenere anche una riduzione di un terzo sulle sanzioni previste;
  • Decidere di pagare solo le sanzioni e avviare un ricorso tributario così da far stabilire in sede legale se è obbligato a pagare o meno, attraverso una sentenza giudiziale;
  • Richiedere la formula dell’autolettura tributaria ovvero compilare e presentare un’istanza di autolettura agli sportelli della sede territoriale di riferimento dell’Agenzia, allegando i dovuti documenti che dimostrano che i pagamenti richiesti non sono dovuti;
  • Presentare, infine, un’istanza di accertamento con adesione; questo vuol dire che il contribuente inizia a pagare gli interessi, ma nel frattempo chiede a l’Ente un ulteriore controllo per appurare se l’imposta sia dovuta oppure no. In ogni caso, il solo iniziare a pagare permette di ottenere una riduzione di un terzo della somma dovuta.

Attenzione, non è possibile fare i furbetti e aspettare che gli accertamenti vadano in prescrizione. È più probabile che diventino una cartella esattoriale con interessi ben più alti.

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