Spiegazione sull’importanza di effettuare la comunicazione riguardante l’esterometro per chi è in regime forfettario e altre delucidazioni.
Per chi non ne fosse ancora a conoscenza, oppure sia alla ricerca di ulteriori delucidazioni sull’argomento, è importante ricordare come l’esterometro rappresenti un documento ufficiale destinato all’Agenzia delle Entrate. Ciascun lavoratore che svolge un’attività autonoma con partita IVA dovrà compilarlo per rendere conto dei dati riguardanti la propria fatturazione.
Secondo le normative previste dal 2019 e i relativi obblighi da rispettare nel 2024 anche tutti coloro che si trovano in regime forfettario dovranno effettuare tale comunicazione. Vediamo in quali casi e come poter procedere in maniera corretta con alcune operazioni di routine.
Esterometro, perché dare la comunicazione anche se si è in regime forfettario
L’esterometro è una comunicazione transfrontraliera ufficiale che permette di tenere conto di ciascuna fattura attiva o passiva applicata all’estero. Questa comunicazione rappresenta uno strumento fondamentale per registrare successivamente all’emissione o alla ricezione le fatturazioni che coinvolgono soggetti non che non risiedono in Italia. E più precisamente entro quindici giorni dalla ricezione o emissione della fattura in questione.
Se controllare gli aggiornamenti sulle scadenze della dichiarazione dei redditi è il primo step da compiere per tutti coloro che sono passivi di partita IVA, è altrettanto importante conoscere come compitale un esterometro nel caso in cui risultasse necessario collaborare con società o con soggetti che si trovano oltralpe (in UE).
La compilazione obbligatoria di questo documento per le operazioni di fatturazione è entrata in vigore sostituendo lo spesometro, di cui ora si occupa automaticamente il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate. Per compilare l’esterometro i lavoratori indipendenti in regime forfettario, che ora devono adeguarsi al sistema di fatturazione elettronica dal gennaio 2024, dovranno riportare nei dettagli le informazioni contenute nelle fatture.
Cosa inserire e quando compilare l’esterometro
Per compilare correttamente un esterometro – oltre alla base imponibile per il calcolo delle imposte e all’aliquota o alla relativa esenzione dell’IVA – bisogna inserire nel documento innanzitutto i dati identificativi dell’emittente e del destinatario delle fatture, con data di comprova e di registrazione della fattura e non dimenticare di indicare quale sia il numero della fattura nell’anno di riferimento.
Differentemente da quanto era previsto nel 2019, ad oggi il l’eterometro non andrà più compilato con cadenza mensile, ma dovrà essere compilato dai soggetti coinvolti in operazioni di fatturazione all’estero ogni tre mesi.
La compilazione dovrà essere conclusa e pronta all’invio alla fine del mese immediatamente successivo al trimestre a cui ci si riferisce.