E’ consigliato prudenza e attenzione in occasione della presentazione della domanda dell’assegno di inclusione, perché non sempre è possibile eliminarla una volta presentata. Cosa bisogna sapere
L’assegno di inclusione introdotto in questo nuovo 2024, in sostituzione del vecchio reddito di cittadinanza ormai accantonato, rappresenta un sostegno importante per molte famiglie italiane, ma il criterio per accedervi è diventato molto più selettivo e limitato rispetto alla vecchia misura. Ora sono tre gli elementi fondamentali per poter avere l’aiuto mensile: avere in famiglia almeno un minore, un disabile o una persona con oltre 60 anni di età in condizioni di svantaggio economico. Senza questi tre requisiti non è possibile procedere in nessun modo.
Ovviamente, pur avendoli, si tiene comunque conto di fasce economiche per rientrarvi. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ovvero l’ISEE, non deve superare i 9.360 euro anche se questo valore può essere superato per famiglie con più minori o con componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza. Il reddito familiare complessivo, invece, non deve superare i 6.000 euro all’anno ma anche in questo caso sono previste alcune eccezioni per famiglie con membri anziani o con disabilità gravi.
Assegno di inclusione, in quali casi si può annullare la domanda
Una volta soddisfatti i requisiti di base, le famiglie possono usufruire dell’AdI per un periodo di 18 mesi complessivi a cui seguirà un mese di stop in fase di rinnovo. È inoltre possibile richiedere più rinnovi per ulteriori 12 mesi, sempre con un mese di stop tra un periodo e l’altro. La domanda è possibile presentarla sul sito ufficiale dell’INPS in totale autonomia oppure recandosi presso un Caf e con l’aiuto di operatori qualificati. Tuttavia attenzione al momento della presentazione della domanda, perché è fortemente consigliato di accertarsi che tutte le voci siano corrette e che la documentazione sia completa.
Una volta fatta domanda, infatti, non è sempre è possibile annullarla e in caso di errori porterebbe a perdere tempo e mensilità. La richiesta avanzata può essere annulata solo finché non risulta acquisita. Una volta accaduto, invece, non sarà più possibile intervenire: a quel punto bisognerebbe solo aspettare che l’INPS respinga la domanda per ripresentarla, il che significa che passerebbero settimane e con la conseguenza di perdere soldi a cui il richiedente magari aveva già diritto e persi per un errore di forma fatale. Da considerare però un aspetto importante: se la domanda avanza e risulta poi “sospesa”, è possibile modificarla solo se l’INPS chiede il Modello Adi-Com o per rettifica ISEE. Non per altro diversamente.