Casa ereditata, quando la TARI non va pagata: i casi

Cosa dice la normativa in materia di immobili ereditati e pagamento della TARI? Chi non vive nell’immobile deve comunque pagarla? Approfondiamo il tema.

immobili ereditati e pagamento della tari come funziona
Cosa dice la legge in materia di case ereditate e pagamento della TARI (CodiciAteco.it)

La TARI è la tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Si tratta di una tassa gestita e regolata in autonomia dai Comuni che deliberano in materia ed per questo che spostandosi da comune a comune, magari anche se confinanti, le tariffe così come le eventuali esenzioni previste cambiano.

Già da questo ci si può rendere facilmente conto di quanto sia importante conoscere le decisioni del proprio Comune di residenza per capire quale sia il reale funzionamento della normativa in materia di TARI. Per questo motivo rispondere alla domanda “Ho ereditato una casa, devo pagare la TARI anche se non ci abito?“, la risposta più opportuna sarebbe: dipende dalle disposizioni comunali.

Tuttavia, le linee guida in materia di regolazione della TARI sono disposte a livello nazionale ed è a queste che si può attingere per capire, in linea di massima, quale sia la linea di azione.

Tari su immobili ereditati, dalla legge nazionale alle delibere comunali

pagamento della TARI quand'è che non è obbligatorio
L’esonero dal pagamento della TARI su immobili ereditari c’è ma a due espresse condizioni (CodiciAteco.it)

La legge in riferimento alla regolamentazione della TARI è la n. 147 del 2013 che all’arti. 1 stabilisce come il presupposto del pagamento di tale tassa sia determinato dalla sola detenzione, a qualsiasi titolo, di locali che siano suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Che vuol dire questo? Che non basta non abitare e non avere residenza nell’immobile per ottenere l’esenzione dal pagamento della TARI. In linea di massima possiamo, quindi, dire che sì una volta ereditato un immobile, anche se non abitato, la tassi sui rifiuti va pagata.

La domanda successiva a questo punto sarebbe: non è previsto nessun caso di esenzione? Anche in questo caso la risposta è sì e, tra l’altro c’è anche una pronuncia della Corte di Cassazione. Parlando sempre di linee guida a livello nazionale, anche la Corte ha ribadito che l’unico vero motivo di esenzione è determinato dall’inabitabilità dell’immobile. Quest’ultima si pone a due espresse e precise condizioni: non deve esserci mobilio e non deve essere allacciata nessun tipo di utenza (quindi acqua, luce o gas).

Solo ponendo queste due condizioni essenziali, la casa ereditata diventa inabitabile e quindi esente anche dal pagamento della tassa sui rifiuti. Qualora ci sia anche solo un parziale mobilio o una sola utenza allacciata il discorso già cambia e si ritorna a quanto detto prima e cioè alla potenziale produzione di rifiuti e all’obbligo del pagamento.

L’importanza delle delibere comunali

Quanto finora detto riguarda appunto la normativa in materia a livello nazionale, ma come anticipato all’inizio la TARI è una tassa gestita in autonomia dai Comuni che, pur seguendo le linee guida nazionali, possono prevedere anche altre forme di esenzione o di riduzione del pagamento rispetto all’intero importo della tassa. Per questo è sempre importante informarsi presso l’Ufficio Tributi del proprio comune di residenza.

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