Cartelle esattoriali, pagare di meno si può: tutte le soluzioni da valutare

Cartelle esattoriali, ottenere dei pagamenti ridotti. Le possibilità da sfruttare per i contribuenti alle prese con i pagamenti al fisco.

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Pagare meno le cartelle esattoriali, le opportunità (codiciateco.it)

Cartelle esattoriali, la questione debitoria per molti contribuenti alle prese con gli avvisi di pagamento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è sempre al centro del dibattito politico e dell’attenzione dell’opinione pubblica. Ricordiamo che la cartella esattoriale è la cartella di pagamento con la quale l’Agenzia delle Entrate Riscossione richiede il pagamento delle cifre  risultate a debito del cittadino dopo le verifiche dell’Ente creditore (Agenzia delle Entrate, INPS, Comuni e via di seguito).

Dunque si tratta di una comunicazione di rilievo che contiene alcune indicazioni precise e determinanti per il contribuente come l’intimazione di pagare entro sessanta giorni dalla notifica dell’atto, le modalità di pagamento, anche a rate, le modalità per la richiesta del riesame, la sospensione o l’annullamento rivolgendosi al giudice con il ricorso o all’ente creditore. Ma come pagare dimeno le cartelle esattoriali?

Cartelle esattoriali, come pagare meno all’erario

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Cartelle esattoriali, come ridurle (codiciateco.it)

Si deve sottolineare che una delle conseguenze del debito verso un ente è la presenza di sanzioni e interessi che si devono versare unitamente all’importo dovuto. Eppure esistono delle soluzioni per pagare meno le cartelle esattoriali. Iva e IRPEF hanno una prescrizione di dieci anni. Imposte locali come IMU o tassa sui rifiuti vanno un prescrizione dopo cinque  anni invece. La prescrizione per il bollo auto è invece di tre anni.

Queste le prescrizioni, ma secondo un’ordinanza recente della Cassazione, in caso di cartelle arrivate da cinque anni senza nuove comunicazioni, il contribuente può richiedere l’annullamento di sanzioni e interessi (per l’IRPEF è un caso tipico). Questo perché in qualche modo interessi e sanzioni dopo il quinto anno vanno in prescrizione.

Altra soluzione per un pagamento minore è il ravvedimento operoso che si ottiene quando si provvede in maniera autonoma al saldo dei debiti, in modo speciale se ci si rende conto di errori o di mancati pagamenti. Questa pratica si può avere per diversi tributi al fisco come l’IRPEF, l’IVA o per tributi locali come l’IMU o il bollo auto non versato.

Questo modo di procedere si ha quando ancora la cartella esattoriale non  stata notificata, cioè deve precederla. Così facendo vengono ridotte la sanzioni applicate e si paga il dovuto e gli interessi relativi. Un’altra possibilità per alleggerire i pagamenti è rientrare nella rateizzazione decennale del debito per i debiti inferiori a 120mila euro.

Si prospetta anche l’opportunità del cosiddetto discarico dopo 5 anni delle cartelle esattoriali non riscosse e di difficile riscossione. Queste cartelle verranno tolte dall’estratto di ruolo anche se in realtà il debito tornerà alle ente creditore che dovrà decidere cosa farne.

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