Assegno di inclusione, avviso urgente dell’INPS a tutti i beneficiari: si rischia seriamente il blocco dei pagamenti a causa di un errore banale ma letale. Provvedere subito
Avviso importante dell’INPS ai beneficiari dell’assegno di inclusione: nemmeno il tempo di riceverlo, che molti potrebbero già trovarsi coi pagamenti bloccati a causa di un piccolo ma letale errore burocratico che porterebbe allo stop del contributo finché non si sblocca la situazione. Sarebbe una vera e propria beffa per migliaia di italiani che hanno atteso con ansia il verdetto positivo e poi, un volta giunto, si ritroverebbero in una situazione paradossale e senza la possibilità di attingere dal contributo statale anche con carta alla mano.
Una situazione da evitare assolutamente ed è per questo che è consigliato, almeno in questa fase iniziale in cui tale misura è ancora da scoprire in tutto e per tutto, di seguire i canali ufficiali dell’INPS così da tenersi aggiornati su determinati doveri. Anche perché evitare equivoci garantisce una continuità delle somme mensili per almeno 18 mesi, il che significa fino a giugno 2025 per chi ha avuto il semaforo verde, agosto 2025 per chi ha ottenuto l’ok a febbraio e infine settembre 2025 per chi invece ha ricevuto la gioia della domanda accolta nel mese di marzo.
Assegno di inclusione, l’ISEE 2024 bloccherà molti pagamenti
Detto questo, il malinteso da evitare è quello riguardante l‘ISEE. Come infatti specifica l’istituto nell’ultima circolare diramata, bisogna presentare l’ISEE 2024 e in assenza i pagamenti delle mensilità verranno sospesi finché non verrà presentata una DSU valida. Sarebbe assurdo, quindi, ritrovarsi con l’ADI regolarmente ottenuto per poi dover ricorrere ai ripari per una mancanza del genere. Ecco perché si consiglia fare un recap per comprendere se sono stati consegnati tutti i documenti del caso.
Si ricorda inoltre che quando si parla di indicatore della situazione economica equivalente di quest’anno sono necessarie le giacenze medie del 2022, poiché per tale calcolo si va a ritroso di due anni in due anni. Questo errore aumenterebbe ancor di più la beffa: non solo l’amarezza per una domanda bloccata per mancato ISEE, ma anche una perdita di tempo consegnando al Caf le giacenze medie dell’anno sbagliato, ovvero 2023 come verrebbe da fare in maniera innocente e ragionando per l’anno precedente, per poi dover fare dietrofront.
Chi incorre in questa situazione di mancanza avrà problemi già col pagamento di marzo, ritrovandosi in una situazione di difficoltà proprio nei giorni antecedenti a Pasqua. Affinché si passino delle feste serene e in generale un intero 2024 con tale sostegno statale, si invita alla prudenza e a regolarizzare con urgenza la propria posizione già in questi giorni senza attendere ancora oltre.