Accertamenti del Fisco, se l’Agenzia delle Entrate non fa questo possono essere annullati: i casi

Fate molta attenzione, perché in alcuni casi i controlli del fisco effettuati dall’Agenzia delle Entrate possono essere annullati: quali 

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Accertamenti del Fisco (codiciateco.it)

Ebbene sì, sembra proprio che in realtà sussistano dei casi in cui il contraddittorio preventivo e gli accertamenti del fisco possano andare incontro ad annullamento. Affinché questo succeda, però, deve prima sussistere un mancato adempimento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Quella di cui vi stiamo parlando, come potete immaginare, è una vera e propria rivoluzione.

Questo caso, infatti, potrebbe dare la possibilità di cambiare del tutto e in modo mai visto prima il rapporto instaurato tra il Fisco e il Contribuente. A renderlo possibile, nello specifico, è il decreto 219/2023 attualmente in vigore: ma cerchiamo di scoprire cosa sta succedendo e soprattutto perché gli accertamenti dell’Agenzia delle entrate potrebbero essere anche annullati.

Agenzia delle entrate, i casi per annullare gli accertamenti

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Accertamenti del Fisco (codiciateco.it)

La prima modifica, o per meglio dire novità che interesserà adesso i movimenti e gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate riguarda proprio il contraddittorio preventivo. Vale a dire una procedura che, a partire da adesso, dovrà essere sempre attivata dal Fisco prima di dare inizio ai propri accertamenti: in questo modo, infatti, si darà la possibilità al contribuente di poter effettuare delle controdeduzioni e, anche, di poter richiedere una copia degli atti inerenti ai propri accertamenti. 

Quando parliamo del contraddittorio preventivo non facciamo certo riferimento a una novità: questo, infatti, era già applicato grazie alla norma 34/2019 con la quale si estendeva questa possibilità a varie formule. Come le imposte sui redditi, i contributi previdenziali, le ritenute, le imposte sostitutive e quelle regionali. Era, però, necessario anche il rilascio del verbale di chiusura delle operazioni. Ad oggi, invece, la portata di questo contraddittorio appare senz’altro più ampliata e per questo motivo funzionale.

Fisco e accertamenti, cosa cambia adesso

Innanzitutto, aumentano ora quelli che possono essere i provvedimenti interessati dall’applicabilità del contraddittorio informativo ed effettivo: vale a dire i tributi (regionali, provinciali, comunali, diritti doganali, dazi, sovrimposte) ma anche i provvedimenti sanzionatori. Insomma, come possiamo ben vedere, rispetto a qualche anno fa sono adesso molto più estesi i campi d’azione del contraddittorio e dunque di tutela del contribuente. 

Qualora, dunque, non si verifichi il contraddittorio, e per tale motivo il contribuente non venga messo nelle adeguate condizioni di poter replicare agli accertamenti effettuati dal fisco, allora il rischio per l’Agenzia delle entrate è quello di poter andare incontro a un annullamento dei controlli effettuati. In particolare, è necessario che il periodo tra l’avvenuto accertamento e l’atto di notifica non superi i sessanta giorni (che può però andare incontro a una proroga di massimo trenta giorni).

 

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