Eredità, il testamento rischia di annullarsi se scritto in questo modo

Quando si parla di eredità bisogna andarci molto cauti, per redigere un testamento valido ci sono dei punti importanti da considerare.

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Eredità e testamento: per essere valido deve rispettare alcuni requisiti – CodiceAteco.it

La validità di un testamento è argomento delicato e di fondamentale importanza nella gestione delle ultime volontà di una persona. Ci si ritrova già sofferenti per una perdita, quindi è facile anche essere sopraffatti dagli eventi e cadere facilmente in un errore. Per questo è importante conoscere questo argomento che, sebbene sia delicato, va affrontato come si deve per non rischiare che l’eredità che ci hanno lasciato sia persa o contesa con altri parenti. Le ultime volontà di una persona andrebbero sempre rispettate e per assicurarsi che ciò accada, il testamento deve seguire delle regole ben precise, altrimenti rischia di non essere validato.

Eredità e testamento: in alcuni casi si rischia che non sia valido se non rispetta alcuni requisiti

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Persona che appone la sua firma su un testamento con una penna a stilografica – CodiceAteco.it

Il testamento può essere redatto presso un notaio oppure essere scritto a mano, in quest’ultimo caso si parla di testamento olografo. Deve essere redatto personalmente dal testatore e, per essere valido, deve anche rispettare delle condizioni imposte dalla legge. Il testamento olografo deve essere scritto a mano dal testatore senza l’aiuto o l’influenza di altre persone.

L’articolo 602 del Codice Civile stabilisce i criteri indispensabili affinché un testamento sia ritenuto valido. Un dettaglio di non poco conto riguarda la firma del testatore: essa deve essere apposta in modo chiaro e senza ambiguità, come simbolo inconfutabile della volontà della persona. La firma, insieme alla data e al testo del testamento, conferiscono al documento un valore legale, rendendolo una fedele espressione delle ultime volontà del caro defunto.

Quando ci sono dei dubbi per quanto riguarda il testamento olografo, che sia falso oppure che sia stato manomesso, si può impugnare e iniziare una procedura per stabilire l’autografia o meno del testamento. Bisogna rivolgersi ad un grafologo forense che rediga una consulenza tecnica sul testamento. Nel caso si voglia poi ricorrere in giudizio anche l’altra parte in causa può produrre una consulenza tecnica (o perizia in caso si tratti di una causa penale). Il giudice poi nominerà un Consulente Tecnico d’Ufficio (o un perito nel penale) che, in veste di Super Partes, effettuerà la propria consulenza. Sarà poi il giudice a decretare la falsità o l’autografia del testamento.

Un caso particolare si verifica quando il testatore, a causa di condizioni fisiche compromesse, come difficoltà motorie legate all’età o a patologie, non è in grado di firmare autonomamente il documento. L’assistenza ricevuta da terzi, anche se mossa da buone intenzioni, compromette la validità del testamento olografo. Il testamento deve essere manoscritto interamente dal testatore, data, firma e testo devono essere riconducibili allo stesso scrivente. La legge, infatti, richiede che la firma sia frutto di un atto completamente autonomo, senza interferenze esterne, per garantire che il documento rifletta in modo fedele e indiscutibile le intenzioni del testatore.

Questa precisa normativa sottolinea l’importanza di seguire alla lettera le regole stabilite per la redazione di un testamento, assicurando che le volontà del testatore siano rispettate e che il passaggio dell’eredità avvenga in modo chiaro e indiscutibile. Nel dubbio, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista per ricevere una consulenza adeguata e prevenire possibili invalidazioni del testamento.

Articolo a cura della Dott.ssa Aurora De Santis, grafologa generale e grafologa forense iscritta all’A.G.P. (Associazione Grafologi Professionisti) al n. 9/171

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